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In Francia la crisi spinge verso la finanza etica

3 settembre 2009 0 commenti

la-nefNei mesi di luglio ed agosto i quotidiani dei vari paesi hanno riportato notizie che riguardano in qualche modo il settore della finanza etica. Una delle più interessanti riguarda alcune delle conseguenze della crisi in atto sul settore della finanza etica. In generale si può dire che con l’emergere delle difficoltà della finanza “cattiva” - a partire dall’estate del 2007 - si è accentuata una tendenza favorevole già in atto per quanto riguarda invece la finanza alternativa. Questa tendenza si manifesta peraltro in maniera differenziata da settore a settore, da paese a paese.

La Francia è uno dei paesi in cui già prima della crisi la finanza etica aveva raccolto successi rilevanti, e questo sia per quanto riguarda un settore come il microcredito che quello dei fondi di investimento socialmente responsabili. In passato abbiamo dato qualche notizia su tali fatti; in particolare un articolo del 3 giugno 2008 sottolineava i risultati abbastanza importanti dell’investimento socialmente responsabile nel paese. Vi si registrava in particolare come gli investimenti nel settore dei fondi socialmente responsabili avessero raggiunto a fine 2007 una cifra superiore ai 22 miliardi di euro, livello certamente molto più elevato che, ad esempio, nel caso italiano. Vi veniva ricordato anche come i rendimenti di tali investimenti raggiungessero un livello abbastanza soddisfacente.

Ora, un articolo apparso di recente su Le Monde ad opera di A. Fournier ci aggiorna sulla situazione.
Per quanto riguarda i fondi etici, la nota sottolinea intanto come la messa in campo di fondi di questa natura tocchi ormai tutte le grandi banche e molte di quelle di dimensioni minori. Essa ricorda peraltro come la trasparenza di tali prodotti resti limitata, dal momento che si possono nutrire dubbi sull’indipendenza delle agenzie di rating che certificano tali prodotti. I rendimenti dei fondi permangono comunque abbastanza allineati con gli indici di riferimento.

Un settore diverso è quello relativo alla finanza solidale, cioè alle risorse indirizzate verso la creazione di imprese, alloggi sociali, progetti internazionali di solidarietà. Il settore è portato avanti nel paese in particolare da delle banche di tipo cooperativo e da degli organismi specializzati. Nel 2008 la raccolta di risparmio per iniziative di tipo solidale è aumentata del 34% rispetto all’anno precedente. Un solo organismo di questo settore, la NEF (Nouvelle Economie Fraternelle, prossimo partner di Banca Etica nel progetto europeo), ha attualmente 23 mila aderenti. Si assiste  ad una moltiplicazione dei prodotti disponibili sul mercato, mentre una legge del 2008 incoraggia la diffusione del fenomeno.

Un terzo aspetto del fenomeno è costituito dalla presenza di banche solidali. Molte banche cooperative propongono ormai dei conti correnti, delle carte di credito e altre forme finanziarie in versione solidale. Il Crédit Coopèratif, un pioniere nel settore, ha visto nel 2008 un aumento del 10% nella sua clientela.