La crisi spiegata a mio figlio
di Romano Calvo
Sono un quarantenne che parla ai ventenni, figli e studenti che la vita mi ha fatto incontrare. Di fronte agli avvenimenti provocati dalla crisi finanziaria dell’ottobre 2008, mi sono fermato a riflettere e studiare. Nonostante i miei limiti culturali, credo di aver aperto gli occhi, grazie allo studio ma anche grazie alla militanza politica giovanile.
Voi figli e studenti, quelle esperienze non le avete vissute ed in quanto allo studio non siete messi molto bene. Non per colpa vostra ma di chi, come me, sostiene questo sistema scolastico ed universitario. E non sa far altro che vomitare disprezzo per la città in cui vive. Eccovi qui, confusi ma curiosi di capire. Cose che nessun libro di testo può spiegare. Cose che i media fanno di tutto per mascherare. Cose che si prestano a facili strumentalizzazioni da parte di vecchi e nuovi imbonitori. Sono un ventenne degli anni ottanta, che si è distratto negli anni novanta, e forse anche ingannato. Solo ora comprendo come e perché. Il futuro rubato non è solo il vostro.
Vi racconto ciò che penso perché insieme si possa imprimere una direzione diversa al cambiamento in atto. Ora che il cambiamento è gravido di possibilità. Un mondo migliore è necessario, perché questo non ha futuro.
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