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Alcune note sull’associazione Sherpa

21 dicembre 2009 0 commenti

123In Francia è attiva da qualche anno un’associazione umanitaria - Sherpa - creata da un allora affermato avvocato penalista parigino - William Burdon - che abbandonato il ricco studio professionale dove esercitava la sua attività di tipo giuridico tradizionale, ha cominciato a dedicarsi al compito di combattere le imprese multinazionali che permettono alle loro filiali lontane, localizzate nei paesi del Terzo Mondo, di distruggere l’ambiente ed anche di uccidere.

L’associazione si è con il tempo affermata ed è diventata importante e temuta, grazie anche all’arrivo di diversi altri specialisti attratti dall’esempio di Burdon. Oggi l’organizzazione è diretta da un altro avvocato, Yann QueinnecIl principio di base su cui opera la Sherpa è quello di spingere le  imprese  a rispettare, anche quando operano all’altro capo del mondo, le stesse leggi che esse sono obbligate a osservare in Francia in materia ambientale e di tutela delle persone. Gli esperti della Sherpa hanno una piena consapevolezza del fatto che l’arsenale giuridico francese è ampiamente sufficiente per permettere ai giudici del paese di istruire, tra l’altro, dei processi per crimini contro l’umanità, nonché di ricevere  istanze da parte di stranieri in esilio scacciati dalle dittature o dalle guerre  che tormentano i loro paesi.

E i successi dell’associazione non sono mancati. Essa trova i soldi per finanziarsi dove può, dalla fondazione Danièle Mitterand, creata  dalla moglie dell’ex  presidente francese Francois, alla fondazione Soros, sino alle offerte più o meno pingui di persone singole. Del resto non servono poi somme astronomiche per portare avanti l’opera. Per dare un’idea delle attività concrete dell’organizzazione ricordiamo soltanto alcuni dei casi affrontati negli ultimi anni:

- Sherpa ha fatto aprire un processo contro la Total per avere quest’ultima sostanzialmente assoggettato i suoi dipendenti in Birmania al lavoro forzato. La società è stata così obbligata a versare nel 2005 una somma di 5,2 milioni di euro a favore dei soggetti sfruttati e ad avviare alcuni progetti di sviluppo nel paese.
- Contro la società Areva, che opera nel settore dell’ energia nucleare - l’ente dovrebbe, tra l’altro,  fornire le tecnologie all’Italia per la costruzione di quattro centrali nucleari, secondo l’accordo stipulato da Berlusconi con Sarkozy - Sherpa si è impegnata ad autorizzare la presenza dell’associazione Medici del Mondo su tutti i siti minerari della società, in particolare in Africa, mentre è stato varato un meccanismo di indennizzo dei suoi ex-salariati in Gabon e in Niger che avevano contratto delle malattie professionali dovute alla sovraesposizione alle materie tossiche, portando  in alcuni casi  dei soggetti sino ad ammalarsi di cancro.
- L’associazione ha avviato nel 2007 una procedura contro tre presidenti di stati africani che dispongono di conti correnti e di beni immobiliari in Francia per un valore ben superiore ai loro redditi dichiarati – così sono stati individuati  112 conti bancari facenti capo ai nomi di Sassou Nguesso e dei suoi familiari. La pratica giudiziaria  è ancora in corso di svolgimento.

L’organizzazione è in pieno sviluppo. Non è plausibile che un ente con obiettivi  simili a quelli di Sherpa si formi anche nel nostro paese, tanto più pieno di avvocati della stessa Francia?