Home » Peppe Ruggiero » Politiche »

Capodanno con il botto…proibito

30 dicembre 2009 0 commenti

Un vero e proprio bollettino di guerra. Negli ultimi otto anni  nel nostro paese sono stati 9 i morti e circa 4000 (dati Viminale) i  feriti causati dal fuoco proibito e pericoloso di San Silvestro. E il  record non poteva che spettare a Napoli e provincia con 599 feriti e 3  morti. Con l’avvicinarsi dell’ultimo dell’anno, chili di esplosivo  pronti ad esplodere, pronti a far male ed in molti casi ad uccidere. Un  stupida tradizione, quella dei botti, per festeggiare l’arrivo del  nuovo anno. Infatti esiste un vero e proprio mercato clandestino dei botti  di fine anno. “Il grande fuoco” dura in media quindici minuti. Un  quarto d’ora tremendo allo scoccare della mezzanotte. Dietro quei  minuti di “fuoco”- ci sono mesi di lavoro, con “straordinari” nell’ultima settimana di dicembre. Prezzi che si impennano con l’avvicinarsi del 31 dicembre, affari d’oro per l’industria tutta illegale che  gestisce il settore. Escamotage particolari per camuffare la merce e  proporla agli “amanti” del brivido. Un fatturato- stimato da  Legambiente- in attivo quello dell’aziende e dei “commercianti “ di  botti illegali: in appena 40 giorni di lavoro, si realizza un giro d’ affari di circa 25milioni di euro. Legambiente segnala almeno cinquanta  aziende fuorilegge, ma nella provincia di Napoli le denunce colpiscono  anche chi dovrebbe essere in regola. Le bancarelle per la vendita dei  botti, spuntate un po’ dovunque, in citta’ e in provincia, saranno  smantellate la notte stessa del Capodanno. Nel periodo natalizio tra    Secondigliano, Pianura, Ponticelli e  piazza Mercato la vendita viene  camuffata tra bancarelle appartamenti e scantinati. Per fare una  ”bomba” si impiegano dai 15 ai 30 minuti, con una spesa che non  supera i 5 euro. Il botto viene poi rivenduto sul mercato locale a 50
euro a novembre, ma il prezzo cresce di settimana in settimana fino a  punte di 200 euro, ma in citta’ come Milano e Torino si arriva  addirittura ai 500 euro. I fabbricanti illegali sono in grado di  fabbricare anche 300 ”bombe” in un mese: il nome dei fuochi cambia di  anno in anno, in base alle mode del momento (dall’intramontabile  Maradona al Taricone del Grande Fratello, fino all’inquietante Osama  Bin Laden del 2001), ma la pericolosita’ di questi veri e propri  ordigni resta immutata. È il caso dell’ultimo arrivato, sottobanco,  denominato «’A capata ‘e Zidane», la testata di Zidane, ovvero la  celebre incornata del francese ai danni di Materazzi nella finale  mondiale. Quel gesto antisportivo dà il nome ora ad una bomba di circa
10 chili che gli artificieri fuorilegge riescono a piazzare a prezzi  esorbitanti (si parla anche di 300 euro). E per risparmiare  questi  criminali non usano neanche la miccia di ritardo, la spoletta che da’  venti secondi di tempo prima che l’ordigno esploda, permettendoti di  allontanarti” Ma spesso la vendita più “pericolosa” viene  effettuata presso scantinati o appartamenti Basta trovare la persona  giusta. Ma ci sarebbero anche preparazioni ”particolari”, fatte su  commissione da parte di clienti alla ricerca di qualcosa di unico. C’e’  chi e’ disposto a bruciare anche 2 milioni di vecchie lire per una sola di  queste ”rarita”’ in grado da sola di far saltare in aria un palazzo  di 3 piani. Accanto al tradizionale ricorso ai fuochi d’ artificio si
va diffondendo anche l’ uso delle armi in nome di un malinteso senso
del festeggiamento. Basti pensare che negli ultimi due anni i morti
sono dovuti a colpi d’arma da fuoco.  Lo scorso anno ,a morire sotto i
fuochi di pistola fu  Nicola Sarpa, venticinquenne preoccupato per il
fratellino di otto anni troppo esposto ai botti di Capodanno. Pochi
istanti dopo il giovane è stato portato a braccia verso via Toledo per
raggiungere l’ ambulanza, per la corsa in ospedale, al vicino Vecchio
Pellegrini. Fu ucciso da un parente di un malavitoso dei Quartieri
Spagnoli che per divertirsi ha sparato non i botti ma proiettili con
una pistola usata per chissà quali altri delitti. Ha ucciso per
festeggiare. Storia che si ripete dolorosamente in provincia di Napoli.
Stavolta ai Quartieri Spagnoli, nel 2008  successe a Torre Annunziata,
con la morte di Giuseppe Veropalumbo. Uno stupido gioco. Botti di fine
anno. Come sempre fuoco di camorra.