A rischio il mercato di emissioni di CO2 in Australia
Qualche tempo fa parlammo su Ecoblog a proposito del mercato di scambio di quote di Co2 in Australia e del suo imminente inizio. Le caratteristiche del sistema dovrebbero essere del tutto simili a quelle del sistema europeo. Tuttavia, nonostante le certezze del governo locale che prevede il via entro l’inizio del 2010, sembra che il meccanismo rischi di non partire.
L’opposizione conservatrice australiana sta infatti facendo di tutto affinché tale mercato non prenda piede. Come pretesto starebbe utilizzando la crisi finanziaria e il fatto che questa, con l’introduzione di un simile mercato, verrebbe ulteriormente acuita . Uno studio presentato dall’opposizione sostiene infatti che questo progetto sia stato preparato oltre che in tempi troppo rapidi anche in uno scenario di recessione che potrebbe costare posti di lavoro nei prossimi 20 anni.
Di tutt’altro avviso il presidente Kevin Rudd che ha in programma l’entrata in vigore del mercato al massimo entro luglio 2010. La nostra missione, afferma il presidente, è quella di introdurre questo meccanismo per migliorare l’economia e non per distruggerla. L’alternativa, conclude il presidente australiano, sarebbe quella di non far nulla e far in modo che il nostro sistema energetico e produttivo continui a non fare nulla.
Secondo il ministro, il sistema degli scambi di CO2 sarà il più ambizioso del mondo e dovrebbe interessare il 75% delle emissioni, coprendo un numero di settori di gran lunga superiore rispetto al mercato europeo. L’Australia è il Paese maggiore esportatore di carbone al mondo e le emissioni del continente coprono da sole l’1,5% delle emissioni mondiali di CO2, percentuale che lo convertono in uno dei più grandi inquinatori pro capite.
L’Australia inoltre usa il carbone per produrre l’80 % del suo fabbisogno di elettricità. E voi cosa ne pensate? Ritenete che un meccanismo di scambio di “quote d’aria” sia semplicemente una questione d’affari per pochi o rappresenti comunque uno strumento importante di responsabilizzazione per la riduzione delle emissioni?
Via | Publico.pt
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