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Gli sprechi energetici degli edifici pubblici lombardi

12 giugno 2009 0 commenti

Spreco di denaroIl concetto di risparmio energetico è purtroppo una chimera nel nostro Paese. A dimostrarlo è uno studio compiuto su una delle regioni economicamente più floride dell’Italia. Parliamo della Lombardia e ai dati forniti dalla campagna di audit energetico, denominata AuditGis, finanziata dalla Fondazione Cariplo nel periodo 2006-2008.

Dallo studio emerge che servirebbe una cifra compresa fra i 110 e i 120 milioni di euro per ridurre gli sprechi in campo energetico in 650 Comuni con meno di 30.000 abitanti della Lombardia e nelle province di Verbania e Novara. In sostanza emerge come la situazione sia particolarmente preoccupante. Nello specifico si evince infatti che su 2.400 immobili pubblici monitorati, la stragrande maggioranza non sono edifici moderni, né tantomeno progettati per minimizzare gli sprechi energetici o ridurre le emissioni di CO2.

Sin qui nulla per cui stupirsi se non fosse che tale situazione si traduce però in consumi elevatissimi, in media circa 230 kWh/mq per il riscaldamento. La tecnologia inoltre tarda ad arrivare negli edifici pubblici monitorati, basti pensare che la tipologia di impianti impiegati per il riscaldamento è rappresentata per il 71% da caldaie standard, mentre ancora poco diffuse sono le caldaie a condensazione (appena il 7%).

Dallo studio portato avanti si stima che intervenendo sugli involucri degli edifici, sistemando tetti, cappotti e serramenti nonché installando impianti fotovoltaici e caldaie a condensazione al posto di quelle vecchie inquinanti, si arriverebbe ad un taglio dei consumi di oltre il 40% e ad un abbattimento della CO2 di circa 25.000 tonnellate, ovvero quanto le emissioni prodotte da 12.000 utilitarie che percorrono 12.000 km l’anno.

Via | Fondazionecariplo.it
Foto | Flickr