Andalusia: le etichette dei cibi informeranno sulle emissioni
Negli alimenti, insieme alla classica etichetta che informerà sulle proprietà energetiche, ve ne sarà un’altra che renderà noto l’impatto ambientale. Questa l’iniziativa, del tutto particolare, sarà attiva dal prossimo autunno nella regione spagnola dell’Andalusia. Il sistema, chiamato Carbon Footprint e per il quale l’EPEA (Associazione dei Prodotti Biologici provenienti dall’Andalusia) ha lanciato un sito web rivolto ai consumatori, informerà su tutte le emissioni di gas a effetto serra che si hanno nel ciclo di vita di un prodotto ovvero dalla produzione delle materie prime sino alla loro distribuzione.
L’idea, che si concretizzerà in realtà operativa già dal prossimo settembre, è nata dall’EPEA insieme al Governo Regionale dell’Andalusia. Per l’applicazione del sistema è stata sviluppata una metodologia per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra sul ciclo di vita dei prodotti alimentari che si basa su uno standard internazionale PAS2050. Il progetto verrà applicato inizialmente su appena tre prodotti alimentari pilota: pomodorini, olio d’oliva e un vino andaluso.
Vantaggi di questo piano alimentare? Oltre a sensibilizzare le persone ai problemi ambientali, si cerca di creare una sorta di competizione fra produttori e distributori alimentari in modo da abbassare col tempo gli impatti ecologici che l’iter di un alimento è capace di creare. L’obiettivo finale è quindi quello di implementare l’efficienza energetica nel ciclo di produzione e distribuzione.
Tale sistema ha inoltre come proposito quello di privilegiare i prodotti di filiera corta e diminuire pertanto le importazioni stimolando in sostanza il mercato alimentare locale all’auto sostentamento. Iniziativa sicuramente interessante, stiamo a vedere però se un simile sistema sarà capace di reggere al potere incontrastato delle multinazionali alimentari.
L’ostacolo più duro sarà quindi non tanto quello di trovare applicazione, quanto soprattutto quello di raggiungere gli obiettivi prefissati. Chissà che, in caso di esito positivo, un modello del genere possa essere poi applicato anche fuori dalla realtà dell’Andalusia.
Via | Huellacarbono.es
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