Per difendersi dai nubifragi nasce la casa galleggiante
Vi immaginereste di abitare in una casa capace di difendersi dai nubifragi semplicemente galleggiando? Ebbene, quest’idea, che può sembrare quantomeno bizzarra, è stata messa a punto da un’azienda americana (vedi foto nel riquadro). Si tratta ovviamente solo di un prototipo, però chissà che in un futuro non troppo lontano, dato l’elevato rischio idrogeologico di molte aree, questa non possa diventare un’interessante soluzione edilizia.
Dire che la scoperta è rivoluzionaria è alquanto prematuro, tuttavia è utile descriverne le sue caratteristiche al fine di valutarne le effettive potenzialità. Il prototipo è una struttura di 92 metri quadrati e sembrerebbe, stando a quanto riportato dal sito ufficiale, che nell’eventualità di un’alluvione la base (che è una sorta di telaio) sia capace di comportarsi come una zattera permettendo alla casa di salire verticalmente su delle strutture guida che le permettono di sollevarsi sino a 30 centimetri.
Il progetto tuttavia non è stato pensato per il trasporto degli abitanti, i quali si troverebbero obbligati ad abbandonare l’abitazione in caso di uragano per poi rientrarvi una volta terminato l’allarme. L’impianto energetico garantisce comunque tre giorni di fornitura di elettricità e acqua. Tornando alla struttura, l’aspetto più curioso è dato dal fatto che le fondamenta non sono aggrappate al terreno, aspetto questo che permette alla casa di “navigare” in sicurezza.
Il punto nevralgico dell’abitazione è la base che, appoggiata su una struttura rialzata, è concepita come un telaio prefabbricato fatto di schiuma di poliestere ricoperta da G. F. R. C., una finta roccia utilizzata nella costruzione delle piscine e ottenuta da cemento, sabbie silicee e fibra di vetro. Qui sono posizionate tutte le attrezzature per fornire l’energia, l’acqua e l’aria fresca.
Il telaio è stato progettato per sostenere diversi modelli abitativi. Gli interni sono organizzati intorno ad una living room dove si aprono cucina, stanze da letto e bagni, tutti collegati e accessibili da un corridoio parallelo. Anche se la resistenza della casa non è ancora stata testata in condizioni estreme come per esempio grandi alluvioni, i responsabili del progetto fanno sapere di aver già condotto numerose simulazioni al computer e modellato la struttura su delle precipitazioni simili a quelle dell’uragano Katrina.
Altri aspetti importanti sono dati dal fatto che, oltre ad essere costruita in modo ambientalmente sostenibile, la casa è stata realizzata con metodi di produzione e assemblaggio di massa. Idea rivoluzionaria? Sinceramente mi rimangono forti dubbi sul prototipo per numerosi motivi, non ultimi quelli relativi all’imprevedibilità delle situazioni meteorologiche estreme e alle probabili debolezze strutturali.
Intanto stiamo a vedere l’evolversi del progetto e vediamo se si dimostrerà davvero così utile (il riferimento è alle conseguenze dei cambiamenti climatici) come ci fanno sapere dal loro sito i suoi progettisti. Il nostro augurio è naturalmente quello di avere un’arma in più per scongiurare che si riverifichino nuove tragedie causate da problemi idrogeologici.
Via | Morphopedia.com
Foto | Morphopedia.com