Eolico Off Shore? Dall’Europa arrivano consensi
Mentre in Italia continuano le polemiche per la costruzione di parchi eolici off shore, in Europa sembra si stia andando in netta controtendenza. Sull’argomento è intervenuto anche il commissario dell’Unione Europea per l’Energia, Andris Piebalgs, secondo cui sfruttare il vento al largo delle coste europee, fornirebbe una risposta alle sfide globali dei cambiamenti climatici contro i crescenti costi del carburante e la minaccia di interruzioni delle forniture di energia.
A dare certezze a Piegals sarebbe stato uno studio lanciato questi giorni dall’European Wind Energy Association (Ewea) dal titolo “Oceano di Opportunità”. Si tratta di un rapporto secondo cui l’energia eolica offshore potrebbe garantire il 10% del fabbisogno elettrico in tutta l’Europa. Lo studio è stato presentato in occasione della manifestazione European Offshore Wind 2009 che si è tenuta a Stoccolma.
Fra le particolarità di rilievo l’impatto ambientale derivante dall’impiego di impianti di questo tipo sulle emissioni; sembrerebbe che infatti le centrali eoliche già realizzate in mare e quelle in via di progettazione in Europa potrebbero evitare 200 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno. Lo studio, fra le altre cose, ipotizza uno scenario al 2020 abbastanza realistico, nel senso che non vengono presi in considerazione parchi eolici off shore costruiti nel sud Europa.
Il motivo potrebbe essere dato dal fatto che il Mar Mediterraneo ha fondali più alti rispetto al Mar del Nord, causa questa che implicherebbe probabilmente maggiori costi nella costruzione e nella gestione di parchi eolici nel mare. Ad ogni modo il raggiungimento di una percentuale così alta in Europa dell’off shore presupporrà non solamente un sensibile miglioramento nella tecnologia degli aerogeneratori, ma anche e soprattutto, nelle reti di distribuzione dell’energia elettrica.
Insomma né più né meno di quello che vale per tutte le energie rinnovabili dove per aumentare la percentuale dei mix energetici nazionali non basterà semplicemente fare programmi di diffusione delle tecnologie verdi, ma sarà importante semplificare ed ampliare i collegamenti fra le reti elettriche di tutti gli Stati europei al fine di garantire continuità nell’approviggionamento energetico del continente.