Il piano casa nelle coste della Sardegna: rilancio dell’edilizia o scempio paesaggistico?
La Giunta Regionale della Sardegna ha varato qualche giorno fa il nuovo piano casa modificando in alcuni punti il Piano Paesaggistico Regionale operativo dal 2006 e varato dal governo precedente presieduto da Renato Soru. Ci sono voluti alcuni mesi, ma alla fine quella che era stata ampiamente sbandierata in campagna elettorale come una delle priorità della giunta Cappellacci, è diventata legge.
Andiamo a vedere cosa cambierà. Con il nuovo piano sarà possibile aumentare in volumetria gli alberghi fino al 35%, mentre si va dal 20 al 30% per gli immobili fuori dalla fascia costiera. La novità più importante riguarda però gli edifici costruiti entro la fascia dei 300 metri dal mare; per questi sarà infatti possibile ampliare sino al 10%.
Quest’ultimo punto, oltre che essere il più contestato, è anche quello che modifica definitivamente il vincolo tassativo di divieto assoluto a costruire nella fascia costiera precedentemente adottato dalla Giunta comandata da Renato Soru.
Diversa ovviamente la visione dei due schieramenti politici: mentre infatti per la maggioranza si tratta di una legge di rilancio dell’edilizia, per l’opposizione invece altro non è che un provvedimento che servirà a portare solamente nuove colate di cemento che finiranno inevitabilmente per deturpare il paesaggio.
La minoranza, non soddisfatta del provvedimento, parla inoltre del rischio probabile che nelle coste della Sardegna arrivino 15 milioni di metri cubi di nuovo cemento. Per lo stesso motivo gli stessi hanno già annunciato ricorsi ai vari organi giudiziari.
Il provvedimento rimane comunque meno disfattista rispetto a quello che si ipotizzava in un primo momento; infatti il piano casa continuerà a dare poco potere decisionale ai sindaci delle amministrazioni locali, cosa quest’ultima alla base in passato di vere e proprie svendite del territorio.
Altra nota positiva, almeno sulla carta, è rappresentata dal fatto che per poter usufruire dell’ampliamento del 10% devono essere utilizzati tassativamente metodi che migliorino la qualità architettonica sull’edificio e vengano applicate norme sul risparmio energetico, cosa quest’ultima che fa rientrare il provvedimento in un’ottica più sostenibile.
E voi che ne pensate? Ritenete che il provvedimento non modifichi sostanzialmente quanto fatto dalla giunta precedente o pensate che vi siano tutte le condizioni per il ritorno alla cementificazione selvaggia del passato?
Via | Regione.sardegna.it
Foto | Flickr