L’Italia chiede tempo all’Europa per i tagli alle emissioni di CO2 negli autoveicoli
Il settore trasporti è uno di quelli che in quanto a riduzione delle emissioni di CO2 ha presentato, oltre che parecchie difficoltà tecniche, anche scarsa volontà di impegno da parte degli attori coinvolti. Ed una volta tanto non ci si smentisce. L’Italia infatti, qualche giorno fa, ha apertamente chiesto all’Unione Europea che ci sia meno severità negli obblighi di riduzione delle emissioni di CO2 alle case automobilistiche.
Che il nostro Paese non si distingua come leader nella lotta ai cambiamenti climatici e alle battaglie ambientali in generale è cosa risaputa, tuttavia questa volta l’Italia è in buona compagnia dato che anche Germania e Francia hanno fatto lo stesso. L’obiettivo è nello specifico quello di porre limiti meno severi nel settore ed evitare quindi di ritardare i target di efficienza dei carburanti per i nuovi veicoli commerciali leggeri.
La Commissione Europea, infatti, sta lavorando su una proposta che obbligherebbe i produttori di veicoli commerciali leggeri a tagliare le emissioni dei mezzi di nuova produzione del 14%, percentuale giudicata troppo ambiziosa dalla case automobilistiche europee. L’idea inoltre è quella di raggiungere tale limite entro il luglio 2013 se non si vuole incorrere in sanzioni.
Le case automobilistiche stanno ovviamente facendo pressioni affinché l’obiettivo sia introdotto in modo graduale e vengano attenuate le sanzioni. Diverse ovviamente le opinioni fra gli attori del settore: secondo le case automobilistiche infatti investire maggiormente in efficienza energetica non sarebbe possibile in tempi di crisi economica, mentre secondo le associazioni ambientaliste la crisi economica finanziaria non può e non deve essere la scusa per non investire in politiche ambientali.
E proprio questo il momento, continuano gli ambientalisti, in cui l’Europa dovrebbe spingere sull’acceleratore per produrre tecnologie a basso impatto ambientale nel settore. Secondo il rapporto “Reducing CO2 emissions from new cars: a study of major car manufacturers”, nel 2008 nel settore delle autovetture i produttori hanno ridotto le emissioni di gas serra dei modelli venduti sul mercato europeo del 3,3%, portando la media di settore a un notevole miglioramento di 153,5 grammi di CO2/km.
Ma per migliorare in modo netto sono necessari e urgenti interventi anche sulle altre categorie di veicoli, a partire dai mezzi commerciali leggeri. Ancora oggi, infatti, il trasporto su gomma contribuisce al 19% del totale della CO2 emessa in Europa - denunciano gli ambientalisti, e rispetto al 1990, anno di riferimento per la riduzione di emissioni prevista dal Protocollo di Kyoto, le emissioni provenienti da questo settore sono aumentate del 28%.
Via | E-gazzette.it
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