Finanziaria 2010: tagli ai biocarburanti
I produttori di biocarburanti sul piede di guerra contro il governo italiano e, nel particolare, con la Finanziaria 2010. La presa di posizione è da ricercarsi sul drastico taglio che si intende apportare in tema di sovvenzioni: è previsto infatti un taglio di oltre il 90% sull’aliquota agevolata per i biocarburanti italiani che, qualora si applichi, passerebbe da 250.000 ad appena 18.000 tonnellate.
Per capirci meglio verrebbe ridotto (e pure parecchio) il contingente di prodotto assoggettato a questo vantaggio fiscale. Questa misura potrebbe causare un vero e proprio blocco degli investimenti (molti dei quali già pianificati dai produttori per il 2010) con conseguenze preoccupanti sull’occupazione.
L’allarme è dell’Unione Produttori Biodiesel, l’associazione aderente a Confindustria che riunisce e tutela i produttori italiani di biodiesel, secondo cui il taglio di oltre il 90% del contingente agevolato, oltre a ledere un diritto introdotto dalla Legge Finanziaria 2007 e confermato dalla Commissione Europea, inciderebbe pesantemente sulla produzione nazionale già esposta in maniera significativa alle importazioni di prodotto da Paesi quali l’Argentina e il Canada.
Il Paese, fanno notare dall’Unione Biodiesel, andrebbe in controtendenza rispetto alle direttive europee che, per contenere le emissioni nel settore trasporti, stabilisce che per i Paesi membri vi sia l’obbligo di immettere nel mercato nazionale una percentuale di biocarburanti pari al 10% del totale entro il 2020. La presa di posizione dell’Italia è in netta controtendenza, tant’è che la quota è rimasta invariata al 3% anche per il prossimo anno.
Può lo Stato Italiano sottrarsi agli impegni presi a livello internazionale per il raggiungimento degli obiettivi? Soliti misteri italiani, anche se sappiamo benissimo che è prassi consolidata quella di rimandare in là nel tempo gli impegni che abbiano scadenze non imminenti; in questo caso infatti stiamo parlando del 2020.
L’Unione Produttori Biodiesel chiede quindi l’immediata reintroduzione delle agevolazioni previste per l’anno 2010 e l’ introduzione della percentuale di immissione obbligatoria in commercio pari al 4%, quale atto dovuto per il rispetto degli impegni assunti dall’Italia, sia a livello nazionale sia in sede europea.
Via | Ilsole24ore.com
Foto | Flickr