Funerali ecologici: la bio-cremazione
Tempo fa su Ecoblog si parlò di una particolare pratica adottata in Taiwan attraverso la quale il calore derivato dalla cremazione dei cadaveri veniva trasformata in elettricità, energia questa che sarebbe poi servita per alimentare un impianto di condizionamento. A tal proposito mi sembra interessante riportare quanto si sta pubblicizzando in Canada; si tratta di un altro “sistema verde” capace di rendere ecologico il luogo dell’eterno riposo.
A metterlo a punto l’impresa canadese Matthewscremation che da tempo si occupa della pratica di cremazione, attività che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nel mondo. La particolarità della tecnologia è che è attivata ad idrolisi alcalina ovvero attraverso un processo chimico a base di acqua. Fra i vantaggi ambientali di questo sistema vi sarebbero quelli di consumare un decimo del gas naturale ed un terzo dell’elettricità, oltre che ridurre sensibilmente le emissioni di C02 (si parla di un taglio di quasi il 90%).
Infatti, stando ad alcuni calcoli sembrerebbe che da una cremazione standard finiscano nell’aria circa 400 kg di CO2, oltre ad altri numerosi gas inquinanti come diossine e mercurio, quest’ultimo nel caso in cui il defunto abbia otturazioni d’argento. Verrebbe inoltre consumato, tra elettricità e gas naturale, un quantitativo di energia pari a quello necessario per percorrere circa 800 chilometri in auto.
Con questo sistema non vi sarebbero fughe di mercurio, perché le otturazioni ed altri oggetti di metallo verrebbero recuperati intatti. I responsabili aziendali nel pubblicizzare il proprio prodotto sottolineano come puntino ad una clientela con una spiccata propensione al rispetto ambientale e allo sviluppo sostenibile. Tradotto: se proprio si muore dalla voglia di essere verdi, la soluzione è assicurata.
Via | Matthewscremation.com
Foto | Flickr