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DEMOLIRE LE PERIFERIE? SI ! COSTRUIRE GRATTACIELI? NO !

9 giugno 2010 0 commenti
LA CAPITALE DEGLI STATI UNITI: UNA CITTA' SENZA GRATTACIELI

LA CAPITALE DEGLI STATI UNITI: UNA CITTA' SENZA GRATTACIELI

Il sindaco Alemanno ha ragione sulle periferie. E’ venuto il momento di demolirle.

Perchè fanno schifo, sono un insulto ai poveri cittadini che ci abitano senza avere mai avuto la possibilità di poter scegliere. Sono un triste esempio del “Brutalismo” architettonico degli anni 70 del secolo passato.

Ma sui grattacieli, le “torri” si sbaglia.

Sicuramente è mal consigliato dai soliti architetti che cercano disperatamente di soddisfare il loro ego smisurato, e dai soliti speculatori che credono di poter realizzare un enorme guadagno a spese della comunità.

Infatti, il problema del grattacielo è un problema vecchio. Occorre sempre ricordare ai neofiti entusiasti che si tratta di un tipo architettonico della seconda metà del XIX secolo. Si sviluppa a Chicago e a New York tra il 1880 e il 1900. Tanto tempo fa.

Quindi, non è moderno. Decisamente no. Costruire grattacieli oggi è copiare ciò che si faceva negli Stati Uniti due secoli fa. Abbastanza provinciale.

Anzitutto, si tratta di un problema di Democrazia, più che di Architettura.

Un grattacielo si può costruire in vari stili. Classico, Neo-Classico, Neo-Rinascimentale, Gotico, Neo-Gotico, Art-Deco, Modernista. Ma il problema di fondo è che si tratta di un’enorme speculazione realizzata su un lotto molto piccolo, quindi, come ci insegna l’America, ci sono solo 2 possibilità democratiche: o TUTTI possono costruire grattacieli sulla loro proprietà, o NESSUNO.

Nel primo caso, abbiamo il caso di New York, anzi, di Manhattan, anzi, di Up-Town e Mid-Town, le sole 2 aree di Manhattan dove si possono costruire grattacieli. Lì, tutti possono farlo. Ma nessuno può farlo al Village, come ci ricordano sempre le protagoniste di Sex and the City che abitano il loro quartiere fatto di town-houses di 3-4 piani.

Nel secondo abbiamo il caso della città capitale degli Stati Uniti: Washington D.C. dove nessuno puiò costruire più alto della trabeazione del Campidoglio, la sede del Parlamento, il Congresso degli Stati Uniti d’America.

Non importa se uno è molto ricco come Bill Gates, Steve Jobs, Donald Trump, etc. A New York può costruire un grattacielo a Up-Town o Mid-Town, a Washington D.C. no.

E, come Washington si comportano molte altre città degli Stati Uniti, come Madison, la capitale dello Stato del Wisconsin o Annapolis, la capitale dello Stato del Maryland. Cittaà che vedono sempre svettare sullo skyline della città la sagoma inconfondibile del Campidoglio secondo il principio della eco-città compatta: LOW RISE-HIGH DENSITY.

O TUTTI o NESSUNO.

Semplice.

Inoltre, è chiaro che un grattacielo è una notevole fonte d’inquinamento. Coinvoglia su una superficie ristretta il flusso di decine di migliaia di persone. Le Torri Gemelle distrutte l’11 settembre ospitavano 70.000 persone, l’equivalente di una città cone Siena.

E i cittadini, beh i cittadini sembra abbiano compreso perfettamente questo problema di Democrazia. Quando sono stati chiamati a esprimersi lo hanno fatto molto chiaramente.

A Bologna il Referendum organizzato nel 1997 sulla possibilità di costruire 2 grattacieli sul sito della Stazione ferroviaria ha visto 130.000 persone votare al 66% NO ai grattacieli.

A Monaco di Baviera il Referendum organizzato nel 2006 per scegliere se il Piano Regolatore poteva permettere grattacieli ha fornito un risultato analogo: il 67% ha votato NO ai grattacieli.

Speriamo che il sindaco Alemanno riesca a documentarsi sul problema in maniera aperta e sia sensibile a questo tema di fondo di una Democrazia. Potrà sempre consultare il sito dedicato a: “Grattacieli: un’icona del Passato”,

http://www.avoe.org/grattacieli.html

I cittadini gli saranno riconoscenti e il meraviglioso profilo di Roma anche.

IL VILLAGE DI NEW YORK CITY, UN QUARTIERE SENZA GRATTACIELI

IL VILLAGE DI NEW YORK CITY, UN QUARTIERE SENZA GRATTACIELI