UNA RIFORMA PER LE CITTA’ EUROPEE. ABOLIAMO LE SOPRAINTENDENZE !
Sabato 2 ottobre gli abitanti di Bobigny, una periferia a nord di Parigi, hanno sfilato per protestare contro la decisione della “Soprintendenza” ai Monumenti Storici di Parigi di classificare le stecche della Cité Etoile come “Monumento Storico”.
Groucho Marx non avrebbe potuto fare di meglio. Jaques Tati si starà facendo delle grasse risate alla faccia di quei burocrati del Ministero della Cultura che, in base all’osservanza della loro religione integralista, hanno deciso di salvaguardare i 763 alloggi costruiti dalla Comunità di Emmaus nel 1956 per dare un tetto provvisorio ai poveri di Parigi.
Siete impazziti? Hanno urlato gli abitanti!
Sono edifici che cascano a pezzi, pieni d’infiltrazioni d’acqua, non coibentati, pieni di fessurazioni, crepe, muri che cadono, soffitti che si staccano. Un vero disastro architettonico.
Uno dei tanti realizzati nella meravigliosa Europa totalitaria negli ultimi 60 anni.
Alla faccia dei cittadini, degli elettori.
Chissenefrega.
“La cultura siamo noi mica quei poveri analfabeti che ieri votavano Partito Comunista e, oggi, per il Front National”.
Chissenefrega se gli edifici cascano a pezzi, mica ci devono abitare i burocrati del Ministero della Cultura. Ci abitano 763 povere famiglie che non hanno alcuna possibilità di scelta.
“Abbiamo deciso che siano un Monumento Storico perchè rappresentano la “gloriosa” epoca del Brutalismo post-bellico e così deve essere!”
Chissenefrega.
Esattamente come pensa la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Napoli che vuole salvaguardare le Vele di Scampia come Monumento Storico.
Come? Avete capito bene.
Le Vele di Scampia, uno dei mostri architettonici costruiti in Italia, come altrove in Europa, secondo il meraviglioso Brutalismo architettonico in voga negli anni 60 e 70 del secolo passato e oggi venerato dai professori delle Scuole di Architettura e dai Sopraintendenti ai Beni Architettonici, malinconicamente nostalgici del periodo in cui potevano costruire ovunque bunker di cemento a vista dove infilare migliaia di famiglie.
Non ci si crede?
E, invece, è così.
Le Vele diventano Monumento Storico e il Pilastro di Bologna, il Virgolone lungo 600 metri tristemente noto per la strage dei carabinieri ad opera della banda della Uno Bianca è già adesso protetto come “Testimonianza del Moderno”.
Non è fantastico? Come Auschwitz.
Ma Auschwitz è giusto e doveroso preservarlo perchè tutti devono sapere l’orrore prodotto dalla barbarie del XX secolo, dal totalitarismo ideologico che voleva creare l’Uomo Nuovo mandando l’uomo comune, quello “vecchio” nei forni crematori.
Il Pilastro e le Vele sono abitati da migliaia di persone che hanno il diritto di scegliere l’ambiente in cui vivere e, se preferiscono vivere in un quartiere urbano integrato, con negozi, corti verdi e piazze alberate hanno il diritto di vivere anche loro nei quartieri dove abitano sempre gli architetti sopraintendenti che vogliono condannarli a vivere a vita negli scatoloni brutalisti di cemento che solo loro adorano.
Se la politica è oggi poco amata dai cittadini, la dittatura ideologica dell’architettura totalitaria delle sopraintendenze è addirittura odiata dalla gente, come dimostra chiaramente la protesta di Bobigny e le mille altre che si stanno sviluppando nelle varie banlieues francesi.
Le Sopraintendenze furono create nel 1939 per proteggere il patrimonio architettonico tradizionale delle città italiane (e francesi)dall’aggressione totalitaria del Modernismo Brutalista dilagante nel XX secolo.
Se, oggi, questa intenzione lodevole è stata completamente pervertita e chi dovrebbe proteggere il patrimonio storico ne propone sistematicamente il vandalismo in none del “Moderno”, bene, allora, Signor Ministro della Cultura, è bene chiuderle.
Aboliamo le Sopraintendenze Signor Ministro Bondi!
Risparmieremo soldi e risorse da impiegare utilmente in altri settori vitali per la società e Lei, Signor Ministro, si salverà dalla vergogna a cui la condannerebbero i funzionari ideologicamente guidati che vorrebbero salvare i mostri architettonici fregandosene della gente, dei cittadini, degli elettori.
Quegli stessi solerti funzionari che vietano al cittadino comune di aprire un abbaino tradiizonale e organicamente rispettoso della tradizione architettonica del luogo ma permettono qualunque massacro se operato da “archistar” di regime.
I cittadini, gli elettori, vogliono demolire i mostri come la Cité Etoile a Bobigny, come le Vele di Scampia, come il Pilastro di Bologna.
Basta voltare pagina sul quotidiano Le Parisien di domenica 3 ottobre 2010 per accorgesene.
La Tour Molière sarà finalmente demolita.
Alla faccia dei Sopraintendenti e del loro fanatismo ideologico.