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LA CITTA’ DOPO IL NUCLEARE. DETROIT INSEGNA COME LA BASSA DENSITA’ UCCIDE

30 marzo 2011 0 commenti
GLI ENORMI VUOTI NEL CENTRO DI DETROIT

GLI ENORMI VUOTI NEL CENTRO DI DETROIT

Non c’è bisogno di un disastro nucleare per immaginare come potrà essere una città post-atomica.

Basta andare a Detroit.

Vuoti urbani a perdita d’occhio. Case che navigano isolate in un mare di verde selvaggio. Enormi strade vuote. Grattacieli in rovina. Stazioni ferroviarie in rovina.

Hotel abbandonati, cani randagi per la strada, intere facciate senza più una finestra. Vetri rotti ovunque. Scuole abbandonate.

Niente più bambini per le strade.

I dati forniti dal Census americano fotografano una realtà apocalittica.

La città di Detroit è scesa al livello demografico che aveva prima dell’introduzione del Modello T.

Con uno spettacolare – 25% in 10 anni, la popolazione di Detroit è tornata a un livello pre-industriale, ottocentesco.

Da 1.850.000 abitanti del 1950 ai 713.000 del 2011.

Spettacolare.

Degno di un film di fantascienza. Degno decoro a basso prezzo della serie “Robocop”.

La gente abbandona Detroit. Fugge.

Le case vengono abbandonate. Poi distrutte dalla polizia per paura che diventino preda della criminalità.

I grattacieli sono abbandonati. Le facciate sembrano crivellate dai colpi di una guerra civile stile Beyrout 1980.

I vuoti urbani dentro l’area municipale di Detroit sono talmente estesi da poter ospitare l’intera città di San Francisco!

La città è sull’orlo della bancarotta e il sindaco cerca, disperatamente, di trovare una soluzione: trasformare le aree vuote in terreni agricoli.

L’agricoltura dopo l’industria.

Good luck Mr Marchionne.

Ci sono più di 50.000 cani randagi in giro per le sue strade.

Un disastro ambientale senza l’impiego di nessuna testata nucleare.

Se ne occupano tutti i giornali americani, ma sembra che, in Italia, non si voglia imparare la lezione.

La bassa densità uccide.

La spirale viziosa -declino economico, declino demografico, abbandono, bassa densità, criminalità, bancarotta- è l’incubo di qualunque città.

Detroit era una fantastica città negli anni 30 del secolo passato. Aveva raggiunto l’acmé nel 1950.

Poi, è iniziato il declino.

Oggi la sua immensa area urbanizzata è ingestibile.

Le spese per la manutenzione di strade concepite per una città di 2 milioni di abitanti non sono più sopportabili per una città tornata ai livelli pre-industriali.

I candidati a sindaco delle città italiane farebbero bene a documentarsi e a studiare bene il caso Detroit quando vagheggiano di città a bassa densità.

La bassa densità genera declino, deficit economico, insicurezza, criminalità.

Attenzione a costruire la città per l’automobile…attenzione a usare la triade: ipermercati-autostrade-villettopoli-scatoloni immersi nel verde.

L’incubo è dietro l’angolo.

Se Detroit ha perso 1.100.000 abitanti in 60 anni, Bologna, con uno spettacolare -120.000 abitanti (pari a – 20%) in 40 anni e un parallelo aumento del 90% della sua superficie urbanizzata è pronta per la bancarotta.

DETROIT ALL'APOGEO DELLA SUA PARABOLA: 1945

DETROIT ALL'APOGEO DELLA SUA PARABOLA: 1945