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PIU’ MOSCHEE NELLE CITTA’ EUROPEE E MENO ASTRONAVI ALIENE, PLEASE

19 gennaio 2015 0 commenti
LO SKYLINE DI ISTANBUL CON LE 2 GRANDI CUPOLE DELLA CHIESA DI HAGIA SOPHIA (a sinistra) E DELLA MOSCHEA BLU (a destra)

LO SKYLINE DI ISTANBUL CON LE 2 GRANDI CUPOLE DELLA CHIESA DI HAGIA SOPHIA (a sinistra) E DELLA MOSCHEA BLU (a destra)

La terribile strage alla redazione della rivista Charlie Hebdo ha richiamato l’attenzione di tutto il mondo sul problema del terrorismo islamico.

E’ un allarme che non si può assolutamente ignorare e va affrontato seriamente.

Purtroppo, in occasione di un tale evento drammatico, si sono anche diffuse le manifestazioni di ostilità nei confronti delle comunità islamiche e le polemiche sulla presenza di moschee nelle città europee.

E questo è un tema che non c’entra nulla con l’orrenda strage.

Infatti, dovrebbe essere evidente per tutti che una comunità ha il diritto di raccogliersi a pregare in luoghi di culto degni e non in squallidi capannoni industriali dismessi come capita, oggi, in moltissime città europee. Gli appartenenti alla comunità islamica hanno il diritto di poter pregare in moschee degne così come gli appartamenti alle comunità cristiane in paesi islamici hanno il diritto di potersi raccogliere in preghiera in chiese cristiane degne.

Il problema europeo è, quindi, di assicurarsi che questa reciprocità sia assicurata, non di negare il diritto alla comunità islamica di pregare.

Ma, a questo punto, è emerso, ancora una volta il tema del carattere “alieno” delle moschee rispetto all’ambiente urbano delle città europee, rispetto al loro skyline.

E, questo tema rivela tutta l’ignoranza della classe politica europea.

Infatti, se è sostenibile che i minareti risultino elementi architettonici “alieni” rispetto all’ambiente urbano delle città europee, non si può senz’altro dire che una moschea sia un organismo architettonico “alieno”.

Non si può dire perché esiste un’enorme produzione di moschee che si ispira allo stesso archetipo architettonico delle più belle chiese cristiane.

Anzi, la forma delle moschee costruite dall’Impero Turco risulta dalla cosciente imitazione del modello della più importante chiesa cristiana imitata in tutto il Rinascimento: la Basilica di Hagia Sophia a Costantinopoli.

Quando, all’indomani della conquista turca della capitale dell’Impero Romano d’Oriente, il sultano Maometto II decise di salvare la chiesa di Hagia Sophia e di trasformarla in moschea, vennero poste le basi per un processo d’imitazione architettonica che ha influenzato tutta la grande stagione dell’architettura islamica a Istanbul.

BASILICA DI HAGIA SOPHIA, ISTANBUL, costruita nel 537 su progetto di Isidoro di Mileto e Artemio di Tralle

BASILICA DI HAGIA SOPHIA, ISTANBUL, costruita nel 537 su progetto di Isidoro di Mileto e Artemio di Tralle

Non soltanto la grande chiesa cristiana venne salvata dalla distruzione -cosa che non era avvenuta, invece, per l’imponente Chiesa dei SS Apostoli in occasione del Sacco del 1204 ad opera dei partecipanti cristiani alla IV Crociata- ma il sultano era rimasto talmente colpito dalla sua bellezza, dal suo spazio immenso, dalla sua perfezione, che decise di adottare Hagia Sophia come riferimento per la costruzione delle nuove moschee.

La prima moschea dedicata a Fatih fu costruita, a partire dal 1463, proprio sul sito dell’antica chiesa dei SS Apostoli con una cupola centrale di 26m di diametro al centro di una pianta quadrata.

Il nuovo tipo architettonico si perfezionò nel 1550 con la Moschea di Solimano progettata dall’architetto Sinan seguendo fedelmente il modello di Hagia Sophia. La Moschea è preceduta, come tutte le basiliche cristiane, da un quadriportico, lo stesso che era presente nella prima Basilica di San Pietro a Roma e, ovviamente, anche a Costantinopoli davanti a Hagia Sophia.

Una pianta centrale con cupola e semi-cupole laterali.

Una pianta che, nel caso della Moschea di Sultan Ahmet, più famosa come Moschea Blu, diventa assolutamente identica alla pianta delle basiliche cristiane dell’Impero Romano d’Oriente, con la grande cupola centrale e le 4 cupole secondarie.

MOSCHEA BLU, ISTANBUL, PIANTA

MOSCHEA BLU, ISTANBUL, PIANTA

Questa pianta è importante perché risulta anche la pianta della nuova Basilica di San Pietro a Roma progettata dal Bramante su incarico di Giulio II nel 1505.

La pianta comunemente denominata ” a croce greca”, cioè con cupola centrale e 4 cupole laterali definite dall’incrocio dei bracci simmetrici all’interno di un quadrato.

SAN PIETRO, ROMA, PIANTA DEL PROGETTO DI BRAMANTE

SAN PIETRO, ROMA, PIANTA DEL PROGETTO DI BRAMANTE

Il simbolo della perfezione, della centralità dell’uomo. Il simbolo del Rinascimento.

E il Rinascimento si ispirava, a partire dall’eroico progetto di Papa Pio II Piccolomini a Pienza, all’architettura romana e, ovviamente, alla sua espressione più significativa: la Basilica della Divina Sapienza di Costantinopoli.

Dunque, la Moschea Blu a Istanbul e San Pietro a Roma hanno lo stesso archetipo. Seguono lo stesso modello.

La Storia ha, spesso, delle sorprese interessanti.

E il profilo delle bellissime cupole rinascimentali determina il profilo di Roma e di Parigi, così come quello dell’odierna Istanbul dove la cupola della “Grande Chiesa” di Hagia Sophia si confonde con quella della Moschea Blu e della Moschea di Solimano.

Si confonde a tal punto che, cercando su internet, si trovano immagini di Hagia Sophia scambiate per la Moschea Blu e viceversa.

Potenza dell’archetipo e della buona architettura.

Costruire, quindi, nelle città europee delle nuove moschee che si ispirino al modello delle moschee di Istanbul, al modello, cioé, della Basilica di Hagia Sophia, è un’operazione assolutamente congruente con la grande tradizione architettonica del Rinascimento. Con la grande tradizione classica europea.

Bisogna, casomai, assicurarsi della qualità architettonica, ma non certo del carattere “alieno” di queste moschee.

Piuttosto, sarebbe opportuno che i politici e gli amministratori pubblici europei si preoccupassero del carattere “alieno” di tante opre pubbliche costruite spendendo centinaia se non miliaia di milioni di euro.

Proprio nella Parigi colpita dal terrorismo si sta costruendo quella che il Guardian ha definito “un crash di un’astronave aliena” http://www.theguardian.com/artanddesign/2015/jan/15/philharmonie-de-paris-jean-nouvels-390m-spaceship-crash-lands-in-france

GUARDIAN-1

LA NUOVA FILARMONICA DI PARIGI, da The Guardian

Un crash, cioè lo schianto di un’astronave aliena che costa 390 milioni di euro al contribuente francese.

Un’opera pubblica assolutamente aliena dal punto di vista architettonico rispetto alla tradizione francese.

La perfetta rappresentazione dello stato di confusione in cui vive la Francia oggi, un paese perduto, dimentico delle sue migliori tradizioni culturali. La migliore rappresentazione di quello che lo scrittore Eric Zemmour ha definito “il suicidio francese” nel suo best-seller venduto a centinaia di migliaia di copie http://www.contrepoints.org/2014/12/06/190464-eric-zemmour-le-suicide-francais

Ma di questi schianti di astronavi aliene sul pianeta Terra ce ne sono centinaia in Europa. In Francia e in Italia. E costano tutti centinaia di milioni di euro pubblici: basta pensare alla Stazione fantasma dell’Alta Velocità e ai 3 ponti che collegano strade di campagna vicino a Reggio Emilia, un complesso di opere pubbliche che raggiunge i 500 milioni di euro. O lo stadio del nuoto di Roma costruito come “città del nuoto” per i Mondiali del 2009 e mai completato. Una “rovina” costata ad oggi 250 milioni di euro, O la cosiddetta “nuvola” dell’EUR, anch’essa non completata e costata, ad oggi, 400 milioni di euro.

Meglio, quindi costruire moschee che si richiamano alla grande tradizione classica romana, italiana ed europea che spendere migliaia di milioni di euro per astronavi aliene. Anche perché le moschee sono finanziate coi soldi delle comunità islamiche, mentre le astronavi aliene pubbliche sono costruite con i soldi…pubblici.

E chissà che, con la costruzione di belle moschee ispirate alla tradizione classica italiana, si arrivi anche a una Rinascita dell’architettura religiosa cristiana che faccia sparire dalle città europee le tante imitazioni del Bunker Nazi del Vallo Atlantico, le Astronavi Aliene schiantatesi sulla Terra o i vari simboli fallici e tornare le belle cupole rinascimentali che hanno segnato la grande bellezza delle città europee.