Le Regioni bocciano il disegno di legge Orsi sulla caccia
Una bocciatura nuova, clamorosa e forse definitiva quella che, sul disegno di legge Orsi e le sue proposte di modifica, è giunta l’altroieri dalle Regioni e Province autonome italiane. Sembra inevitabile, a questo punto, che la Commissione Ambiente del Senato azzeri e ripensi tutto.
Questa la posizione della LIPU-BirdLife Italia in merito al documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con la sola eccezione del Veneto, riguardo il disegno di legge di modifica della 157/92 di cui è relatore il senatore Orsi.
“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – commenta Danilo Selvaggi, Responsabile rapporti istituzionali LIPU – ha assunto una posizione che, già emersa nelle audizioni parlamentari, oggi è divenuta ufficiale: la legge 157 non si tocca, non si stravolge e si può migliorare solo sulla base di una seria analisi delle esigenze implicate e di una reale condivisione tra le parti. “Le regioni – prosegue Selvaggi – ritengono che il nucleo della legge 157 vada salvaguardato e che sia dunque respinta ogni ipotesi di capovolgimento del suo senso generale e del suo stesso impianto. Secondo le Regioni è inoltre necessario, nello specifico, che si conservi lo schema normativo che disciplina il sistema delle aree protette, inclusa la Rete Natura 2000, così come quello che recepisce le normative internazionali, e che si garantisca il pieno funzionamento dell’ex INFS, oggi ISPRA, a cui è utile e possibile affiancare Osservatori regionali quali organi decentrati e non sostitutivi.
Di grande rilievo è poi la necessità, affermata dalle Regioni, che ogni possibile riforma della legge 157 sia subordinata a un’esaustiva indagine sullo stato di applicazione della legge, senza la quale non solo la legge stessa è violata ma ogni passo di riforma potrebbe risultare mal calibrato se non completamente errato. Indagine che ad oggi, è bene ricordarlo, manca del tutto.
“La conseguenza di queste posizioni – aggiunge Selvaggi – è la bocciatura del disegno Orsi e delle proposte ad esso legate, su cui le Regioni esprimono ufficialmente una ‘valutazione negativa’, evidenziando anzi come esse abbiano rilanciato e accentuato le polemiche contro la caccia da parte dell’opinione pubblica. Di valore inverso è invece il giudizio dato dall’associazione ambientalista sul documento prodotto dal Tavolo degli Stakeholders, che viene “fortemente condiviso” dalle Regioni e dalle Province autonome e dunque apprezzato nel suo sforzo di individuare i termini del possibile miglioramento della legge.
A questo punto, dopo la bocciatura delle associazioni, dell’INFS, di buona parte del mondo agricolo e agrituristico, degli enti locali, del mondo della scienza e della cultura, di gran parte dello stesso mondo politico e soprattutto dei cittadini italiani, il no che giunge dalle Regioni suona come una stroncatura definitiva di una proposta di modifica nata male e priva di ogni possibile condivisione.
In un momento così delicato per il Paese, i cittadini, il territorio alla LIPU sembra doveroso che la Commissione Ambiente del Senato, a partire dal Senatore Orsi e dal Presidente D’Alì, prenda atto della necessità di ripensare tutta l’operazione e fermi l’iter della legge.