Il comportamento elettorale degli europei
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L’anomalia e l’arretratezza storiche del nostro paese si rivelano non solo in una guida politica inimmaginabile nelle altre nazioni dell’occidente evoluto, ma anche in questa scarsa o superficiale sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, a cui fa da contraltare l’esistenza di un piccolo, rissoso, massimalista e ininfluente partito dei verdi, la cui progressiva pochezza culturale e programmatica lo ha inevitabilmente confinato in uno spazio di pura testimonianza e marginalità elettorale.
Come evolverà ulteriormente il quadro politico europeo? La mia opinione è che assisteremo, con l’accentuarsi della crisi delle risorse e delle conseguenze sociali ed economiche ad essa connesse, a una “ecologizzazione” dei partiti socialisti, che abbandoneranno gradatamente la cultura industrialista dello sviluppo illimitato a favore della redistribuzione della ricchezza tra ceti abbienti e meno abbienti, parte essenziale della loro tradizione e di alleanze sempre più accentuate con i partiti ecologisti. In Italia, il Partito Democratico avrebbe le potenzialità per anticipare queste tendenze, ma purtroppo gran parte dei quadri di quel partito fa ancora riferimento a motivazioni del passato e solo un radicale rinnovamento della classe dirigente, generazionale ma soprattutto culturale, potrà far emergere realmente queste potenzialità innovative.