Anche una banca può essere solidale: in arrivo il conto corrente per i Gas
Bund, Btp, Spread…parole ormai entrate nel nostro linguaggio quotidiano, ma che al solo pensarci fanno venire il mal di pancia! Si parla di banche come avrete capito, che in questi tempi non godono di massima popolarità. Eppure (quasi) ognuno di noi ha bisogno dei servizi che gli istituti di credito sono in grado di erogare, dai prestiti personali ai mutui, dal fido al semplice conto corrente. E i nostri Gas non sono da meno. Per loro da oggi c’è un prodotto creato ad hoc da Banca Etica (poteva essere altrimenti?), il “Conto gas”. E’ stato presentato lo scorso 9 novembre in anteprima nazionale al Bloom di Mezzago (Mb) da Marco Di Giacomo, direttore della filiale di Milano. Ormai da tempo si era posto il problema di come gestire i pagamenti relativi agli acquisti sia da parte dei gasisti ai loro referenti, sia da parte dei referenti (o coordinatori) ai produttori, evitando l’uso del contante. Il conto Gas è pratico e snello visto che con un canone mensile di 5 euro permette un’operatività illimitata, carta bancomat, InBank base per la gestione dell’operatività online, bonifici online gratuiti, zero spese di liquidazione interessi, agevolazioni su carte prepagate, rid attivi, modulo freccia, zero spese di liquidazione interessi. Banca Etica dà la possibilità di aprire il conto corrente ai gas costituiti ed in possesso di un proprio codice fiscale; verranno valutati di volta in volta i casi dei gas non costituiti. La legislazione nazionale sui Gas infatti è poco chiara e attualmente prevede la costituzione in associazione, data la movimentazione di denaro. «Obiettivo della Banca -si legge nel manifesto politico scritto nel 2011- è quello di far confluire risorse e fiducia verso quei progetti di cui la comunità civile ha bisogno per crescere”. “E’ importante che i Gas confermino la loro identità di consumatori critici e responsabili anche quando si tratta di valutare non solo l’acquisto di prodotti biologici, di filiera corta e per la legalità -afferma Katya Mastantuono, presidente della Rees Marche– ma anche sul denaro dove spesso si è inspiegabilmente indulgenti e ci si dimentica di valutare attentamente le alternative che la finanza etica ci mette a disposizione”.