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Il disastro australiano: un effetto del riscaldamento globale

11 febbraio 2009 0 commenti

Un immagine della NASA degli incendi Australiani degli ultimi giorni: un disastro di proporzioni spaventose. Mancano ancora dati precisi, ma si parla già di di centinaia di migliaia di ettari bruciati.


Il disastro australiano è ancora in atto, ma già se ne cercano le ragioni. Purtroppo, come sempre in questi casi, si cerca il capro espiatorio. Così, il governo australiano se la prende ufficialmente con i "piromani". Curiosamente, per l'esistenza di questi piromani, nessuno chiede prove così schiaccianti come sono chieste per l'influenza umana sul riscaldamento globale. In ogni caso, serve a poco prendersela con questi ipotetici incendiari; così come serve a poco prendersela con gli "speculatori" per il disastro della borsa; così come è servito a poco prendersela con gli untori al tempo della peste di Milano. Sono altre le ragioni del disastro.

L'Australia del sud è soggetta a incendi periodici come quello degli ultimi giorni. Il problema è che la frequenza e l'intensità di questi incendi è molto aumentata negli ultimi anni, e non solo in Australia. E' ovvio che sarebbe sbagliato dare tutta la colpa al riscaldamento globale. Tuttavia, proprio perchè l'Australia è così a rischio, basta poco per far scattare la reazione a catena di un incendio dopo l'altro. Il riscaldamento globale da sicuramente un contributo: gli esperti sono concordi su questo punto.

A parte i danni locali, una cosa preoccupante di questi eventi è che - distruggendo la vegetazione - gli incendi generano ulteriore CO2 immessa nell'atmosfera che aumenta ancora di più il riscaldamento. Questo, a sua volta, rischia di generare ulteriori incendi e ulteriore riscaldamento. E' una reazione di feedback positivo che - al momento - non è stata molto studiata, ma è certo che esiste. I risultati disponibili indicano che da un contributo non trascurabile al riscaldamento globale. (vedi, per esempio, questo link)

Sembra che gli incendi in Australia siano in calo. L'estate dell'emisfero Sud volge al termine e nella zona di Victoria non è rimasto gran che da bruciare. Per l'emisfero Nord, dove stiamo noi, speriamo bene per l'estate in arrivo.

Nota aggiunta posteriormente. Fra i commenti si è discusso sull'opportunità di definire la situazione australiana un "effetto" del riscaldamento globale. Su questo punto, ci sono due estremi che sono ovviamente entrambi sbagliati: il primo è sostenere che gli incendi non hanno niente a che vedere con il riscaldamento globale, il secondo che gli incendi sono in qualche modo la "prova" del riscaldamento globale. La posizione corretta è intermedia fra questi due estremi e qui io credo che non sia il caso di fare delle sottigliezze semantiche. Nel caso del territorio dell'Australia del sud, la catena causale fra "più caldo" e "maggior rischio di incendio" è troppo ovvia per volerla per forza nascondere sotto il tappeto. Quindi, si può e si deve fare la correlazione fra le due cose, sperando che questo porti a dei provvedimenti sia contro i rischi di ulteriori incendi, sia contro l'ulteriore aumento delle temperature. 


Trovate una serie di immagini impressionanti del disastro australiano a questo link.