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Un altro passo verso la decarbonizzazione: arriva l’auto elettrica

21 febbraio 2009 0 commenti

di Ugo Bardi

grazia_ax

La Citroen Ax tutta elettrica: nuovo mezzo di locomozione della famiglia Bardi (nella foto, la mia gentile signora, Grazia, qui mostrata mentre inserisce il cavo di ricarica). Retrofittata a batterie Li-po dal “mago” della trazione elettrica, Riccardo Falci, a 13 anni di età, questa macchina è ancora una bambina.

Non so come, ma alcuni di noi sembrano essere decisamente controcorrente in tutto quello che fanno. Io, perlomeno, mi ci trovo spesso. Così, il governo spende i nostri soldi per incoraggiarci a buttar via macchine perfettamente efficienti in nome di un dubbio “vantaggio ecologico”. Viceversa, io e altri di ASPO-Italia stiamo facendo esattamente l’opposto: recuperare macchine non più nuove e farle diventare veramente ecologiche. L’idea e di far del bene non solo all’atmosfera ma anche al nostro portafoglio.

Avete letto tutti, presumo, la storia del mitico “cinquino elettrico” di Pietro Cambi. Sulla stessa linea di pensiero, io mi sono attrezzato con questa piccola meraviglia: una Citroen Ax elettrica del 1996. A differenza del cinquino, questa qui era nata elettrica è ha viaggiato fino a poco tempo fa con le sue batterie di origine, al nickel-cadmio. Avendo queste finito la loro vita operativa, la macchina è finita nelle mani esperte di Riccardo Falci (quello che ha retrofittato il cinquino) che l’ha trasformata e ringiovanita con batterie al litio-polimero dell’ultima generazione.

Il risultato? Una macchina eccezionale: silenziosa e facile da guidare, non ti fa rimpiangere in niente le sue puzzolenti “sorelle” a benzina o a gasolio. L’autonomia è di circa 100 km, che è perfetta per il pendolarismo urbano. Si ricarica alla presa di casa; il costo di una carica completa è di circa 2 euro (ma è quasi zero per me, che ho un impianto fotovoltaico sul tetto). Dopo che l’avete guidata per un po’, vi viene l’idea che tutte le macchine dovrebbero essere così, che il fatto che invece siano così puzzolenti, costose e rumorose sia, in qualche modo, un errore della storia che dovrebbe essere corretto il prima possibile. E la soddisfazione di viaggiare senza usare benzina, come nella pubblicità, non ha prezzo!

Un po’ di dati tecnici: motore da 20 kW a 120 V, velocità massima 95 km/h, batterie Litio polimero da 100 Ah (circa 12kWh), autonomia 100 km, tempo di ricarica completa, circa 5 h, durata presunta delle nuove batterie: circa 200.000 km, peso totale circa 950 kg. Non vi do dati sul costo: questo è un esemplare unico quindi vi servirebbe a poco sapere quanto l’ho pagata. Però, vi posso dire che un veicolo retrofittato come questo costa solo leggermente di più di un veicolo equivalente, nuovo, a benzina. Costa anche molto meno di un veicolo elettrico nuovo.

Note finali:

- Lo so che andando in macchina perpetuo un modello di sviluppo da abbandonare. Beh, chi vuole andare in tram o in bicicletta, ci vada. Vado anch’io in tram e in bicicletta quando posso!

-  Lo so che così faccio aumentare i consumi di energia elettrica. E’ proprio quello che voglio fare: incrementare i consumi di energia elettrica favorisce lo sviluppo delle rinnovabili.

- Lo so che qualcuno dirà che con il veicolo elettrico sposto semplicemente l’inquinamento dalla marmitta alla centrale elettrica. Ma le centrali inquinano molto meno di una potenza equivalente di veicoli singoli. E poi, come dicevo, favoriscono le rinnovabili

- Lo so che nel mondo non c’è abbastanza litio per trasformare tutti i veicoli esistenti in veicoli elettrici con batterie al litio. Almeno, ne potremo trasformare una frazione e potremo mantenere una certa mobilità essenziale. E, comunque, si possono fare anche altri tipi di batterie con metalli abbondanti.

- Lo so che non tutti hanno il posto per caricare le batterie con la presa di casa. Tuttavia, i dati sono che in italia il 50% delle abitazioni sono monofamiliari e bifamiliari - la maggior parte di queste da la possibilità di attaccare il mezzo alla spina. Di quelle più grandi, tantissime hanno un cortile. Quindi, la diffusione dei veicoli elettrici non è per il momento bloccata da questo problema. Certo, capisco chi sta al quarto piano di una casa senza cortile: bisogna che faccia pressione sugli assessori della sua città per farsi montare una colonnina di ricarica. Un mio amico di Firenze che ha questo problema fa esattamente così: carica esclusivamente alle colonnine pubbliche.

Per approfondire:

La storia del mitico cinquino elettrico

I dinosauri dell’ambientalismo

Ringrazio tutto il gruppo di Eurozev, in questo caso particolare Guido Chiostri (proprietario precedente dell’Ax), Riccardo Falci (realizzatore della trasformazione) e Massimo de Carlo (Guru dell’elettrico)