Caporetto 2009
Andamento della produzione industrale in Italia. Da "Italian Economy Watch"
Nel 1917, nessun giornale Italiano riportò la notizia della disfatta di Caporetto. Ve lo posso dire perché faccio collezione di libri e giornali dell'epoca ed è una cosa che ho notato molte volte. Chi, a quel tempo, avesse voluto capire che cosa stava succedendo esattamente al fronte, dai giornali avrebbe solo potuto vagamente intuire che qualcosa stava andando male, anzi parecchio male. Lo si vedeva dal parossismo di insulti contro gli Austriaci, dall'incremento della retorica bellica e dai disegnini delle truppe imperiali rappresentate come grandi scimmioni pelosi con l'elmetto a punta.
Non vi so dire se la notizia della disfatta italiana a Caporetto sia apparsa esplicitamente sui giornali degli altri paesi. E' probabile, comunque, che fosse più facile farsi un'idea dell'andamento del fronte italiano all'estero che sui giornali Italiani, dove un giornalista che avesse voluto dire le cose come stavano sarebbe stato esposto all'accusa di "disfattismo".
Qualcosa di simile sta succedendo in questo momento per la nostra Caporetto economica. Dai giornali italiani, non si riesce a rendersi conto di cosa sta succedendo. Si può solo intuire che qualcosa sta andando male, anzi parecchio male, dal parossismo di insulti contro questo e contro quello. I giornali non se la prendono contro le truppe imperiali, ma trovano come bersaglio i vari rumeni, zingari, immigrati eccetera. Non siamo arrivati ancora a disegnarli come scimmioni pelosi con l'elmetto, ma ci siamo vicino.
Così, se uno vuol capire che cosa sta succedendo anche qui difficilmente può far conto sulla stampa italiana, dove chi volesse far capire le cose si troverebbe subito esposto all'accusa di "catastrofismo" (equivalente moderno del disfattismo di una volta). Lo possiamo fare, però, dando un'occhiata alla documentazione che arriva dall'estero.
Allora, guardate l'andamento della produzione industriale italiana dal blog di Howard Hugh, "Italian Economy Watch". Non so se lo volete chiamare una Caporetto economica, ma era da quando l'ISTAT mantiene i dati sulla produzione industriale che non si vedeva un disastro del genere. E non è solo la produzione industriale che sta crollando: il fronte ha ceduto su tutta la linea. Leggetevi l'articolo di Hugh: c'è da rabbrividire: tutto il sistema industriale italiano è in rotta. Si dimostra ancora una volta come il sistema economico italiano, basato sul turismo e sulla trasformazione di materie prime importate dall'estero, è un modello ormai obsoleto in un mondo in cui si comincia a sentire la scarsità delle risorse minerali.
Troveremo una linea del Piave sulla quale attestarci? Forse si, ma ricordiamoci che il Piave non fu il risultato della retorica, ma di veri sacrifici e delle truppe mandate in aiuto dell'Italia dagli alleati. Anche stavolta, la retorica ci servirà a poco e di sacrifici ne dovremo fare che ci piaccia o no. Speriamo che qualcuno ci dia una mano, altrimenti potrebbero servire a poco anche quelli.
Non vi so dire se la notizia della disfatta italiana a Caporetto sia apparsa esplicitamente sui giornali degli altri paesi. E' probabile, comunque, che fosse più facile farsi un'idea dell'andamento del fronte italiano all'estero che sui giornali Italiani, dove un giornalista che avesse voluto dire le cose come stavano sarebbe stato esposto all'accusa di "disfattismo".
Qualcosa di simile sta succedendo in questo momento per la nostra Caporetto economica. Dai giornali italiani, non si riesce a rendersi conto di cosa sta succedendo. Si può solo intuire che qualcosa sta andando male, anzi parecchio male, dal parossismo di insulti contro questo e contro quello. I giornali non se la prendono contro le truppe imperiali, ma trovano come bersaglio i vari rumeni, zingari, immigrati eccetera. Non siamo arrivati ancora a disegnarli come scimmioni pelosi con l'elmetto, ma ci siamo vicino.
Così, se uno vuol capire che cosa sta succedendo anche qui difficilmente può far conto sulla stampa italiana, dove chi volesse far capire le cose si troverebbe subito esposto all'accusa di "catastrofismo" (equivalente moderno del disfattismo di una volta). Lo possiamo fare, però, dando un'occhiata alla documentazione che arriva dall'estero.
Allora, guardate l'andamento della produzione industriale italiana dal blog di Howard Hugh, "Italian Economy Watch". Non so se lo volete chiamare una Caporetto economica, ma era da quando l'ISTAT mantiene i dati sulla produzione industriale che non si vedeva un disastro del genere. E non è solo la produzione industriale che sta crollando: il fronte ha ceduto su tutta la linea. Leggetevi l'articolo di Hugh: c'è da rabbrividire: tutto il sistema industriale italiano è in rotta. Si dimostra ancora una volta come il sistema economico italiano, basato sul turismo e sulla trasformazione di materie prime importate dall'estero, è un modello ormai obsoleto in un mondo in cui si comincia a sentire la scarsità delle risorse minerali.
Troveremo una linea del Piave sulla quale attestarci? Forse si, ma ricordiamoci che il Piave non fu il risultato della retorica, ma di veri sacrifici e delle truppe mandate in aiuto dell'Italia dagli alleati. Anche stavolta, la retorica ci servirà a poco e di sacrifici ne dovremo fare che ci piaccia o no. Speriamo che qualcuno ci dia una mano, altrimenti potrebbero servire a poco anche quelli.