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I giorni della vergogna

13 aprile 2009 0 commenti
Ho parlato un po' della crisi di Napoli in un post precedente che era stato ispirato dal libro di Bruno Vespa intitolato "Viaggio in un'Italia diversa". Il libro di Marco Imarisio "I giorni della Vergogna" (ed. L'Ancora, 2008) tratta dello stesso argomento, ma fra i due libri c'è un abisso di differenza.

Vespa racconta Napoli come un turista che passa di li', senza nemmeno la macchina fotografica. Intravede questo e quello, trancia qualche giudizio fra buoni e cattivi, e se ne va senza aver capito niente. Imarisio, invece, sulla questione di Napoli ti racconta la storia dall'interno come un testimone che ci soffre e che capisce. Come direbbero i napoletani "ci mette sentimento".

Ed'è veramente una storia interessante questa dei rifiuti di Napoli, dove tutto si intreccia in una serie di legami indissolubili e mortali: politica, camorra, rifiuti, miseria, e tante altre cose che hanno creato quella crisi del 2008 dove sembrava davvero che un'intera città potesse essere sommersa da quella strana e materia che chiamiamo "rifiuti".

Teoricamente, i rifiuti dovrebbero essere una ricchezza da cui estrarre le materie prime che sono sempre più difficili da trovare. In pratica, non riusciamo a gestirceli come si deve e i risultati sono disastrosi come nella storia di Napoli degli ultimi anni. Da quello che ci racconta Imarisio, e da quello che io stesso so della faccenda, non c'è stato nessun cattivo mostruoso e nemmeno nessun salvatore miracoloso. Ci sono stati degli errori di fondo al tempo di Bassolino che hanno complicato una situazione già enormemente difficile. Tutto si è risolto, alla fine dei conti, quando è stato possibile riaprire la discarica di Chiaiano. Fosse durato qualche mese di più, il merito della soluzione della crisi sarebbe andato a Prodi e al suo governo.

Ma la storia dei rifiuti di Napoli è destinata a lasciare delle cicatrici che non si rimargineranno tanto presto, se mai si rimargineranno. Le pagine più impressionanti del libro di Imarisio sono quelle che descrivono l'ondata di razzismo che ha percorso Napoli. La descrizione della distruzione dei campi Rom di Ponticelli è un pezzo che fa rabbrividire, come pure quello del cosidetto "ratto della bambina di Ponticelli" da parte di una ragazza Rom. E' una bufala, ma di quelle che fanno male. Napoli razzista? E' possibile? Se lo chiede anche Imarisio. Che cosa, ormai, non è più possibile?

Il libro di Imarisio non si trova sugli scaffali del supermercato, come invece quello di Vespa.