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C’è abbastanza posto per il fotovoltaico?

27 maggio 2009 0 commenti
Questo post è un’espansione di un post pubblicato l’anno scorso sul blog di ASPO-Italia

fotovoltaico

In questa figura il quadratino tratteggiato corrisponde all’area necessaria per produrre per via fotovoltaica una quantità di energia elettrica pari a tutta quella che si estrapola che sarà consumata al mondo nel 2020.

Di Ugo Bardi

Mesi fa, mi trovavo a parlare nell’aula magna di una prestigiosa università italiana. Nella discussione, si è alzato un giovane che mi ha tirato fuori una domanda suonava come “si dice che non ci sarebbe abbastanza posto per i pannelli fotovoltaici se dovessimo usarli per ottenere abbastanza energia per rimpiazzare le fonti fossili”.

Per un attimo, mi si è spalancato davanti l’abisso. Certo, quella del “non c’è abbastanza posto per il fotovoltaico” è una leggenda abbastanza diffusa. Qualche giorno fa, mi è arrivato un messaggio in cui mi si chiedeva se era vero quello che qualcuno  diceva, ovvero che in televisione avevano detto che bisognerebbe ricoprire tutto il Sahara di pannelli fotovoltaici per avere la stessa energia prodotta da una singola centrale nucleare. Potenza della televisione! Non solo qualsiasi fesseria detta in TV trova sempre qualche imbecille che ci crede, ma anche c’è gente che giustifica le fesserie che gli vengono in mente inventandosi di averle sentite in TV.

La cosa abissale, tuttavia, era che quel ragazzo che mi aveva fatto la domanda non era un pensionato che passa le giornate a guardarsi l’Isola dei Famosi. Era (come mi ha detto poi) uno studente del terzo anno di ingegneria. Ovvero, uno che aveva tutti gli strumenti, culturali e materiali, per accendere il computer e trovarsi la risposta da se. Evidentemente, in qualche modo, sapeva che la risposta non gli sarebbe piaciuta e non la voleva veramente trovare. Per molti di noi, abbandonare i fossili è l’equivalente psicologico di essere abbandonati di notte in un bosco infestato di lupi mannari.

Quindi, certe cose vanno dette, e vanno anche ripetute. Sembra che smentire le leggende sia come fare il pane, lo devi rifare tutti i giorni. Ecco allora una nuova smentita di quella che dice “ci vorrebbe troppo posto per il fotovoltaico”

La figura all’inizio di questo testo è tratta da un articolo di Muneer e altri*. Il quadrato tratteggiato che vedete nel mezzo dell’Arabia Saudita, se tappezzato di pannelli fotovoltaici al 20% di efficienza, basterebbe per fornire energia in quantità pari a quelle estrapolate per la produzione mondiale totale di energia elettrica nel 2020. Il quadratino nero è 1/12 del quadrato tratteggiato. Dodici di quei quadratini, sparpagliati per il deserto del Sahara, genererebbero la stessa energia del quadrato tratteggiato.

Il calcolo di Muneer è una dimostrazione di fattibilità. Per il momento, non esistono ancora impianti fotovoltaici in commercio con il 20% di efficienza all’uscita. Siamo, realisticamente, intorno al 15%. In più, dobbiamo considerare le perdite di trasmissione che deriverebbero dal trasporto dell’energia dai deserti all’Europa. Ma l’efficienza dei pannelli aumenta gradualmente e un valore del 20% è perfettamente possibile in un futuro non lontano. Ccomunque vada, anche con le efficienze attuali, le cose cambiano poco in termini di spazio necessario: c’è posto in abbondanza. Se poi volessimo usare il fotovoltaico per generare l’equivalente di tutta l’energia primaria mondiale, dovremmo pensare a circa 4 di quei quadratoni tratteggiati. Questo richiederebbe un bel pezzo di Sahara ma, ancora, rimarrebbe un bel po’ di posto.

Queste sono ipotesi estreme che servono unicamente per dimostrare che c’è abbondanza di spazio per l’energia solare in zone al momento improduttive. Nella pratica, le fonti energetiche rinnovabili saranno sparse per tutto il mondo e non saranno unicamente basate sulla tecnologia fotovoltaica (o del solare a concentrazione). Saranno un mix di eolico, solare, geotermico e idroelettrico, con la probabile aggiunta dell’eolico di alta quota - il kitegen. Per arrivare a un mondo del genere ci vorrà tempo, ma una cosa è certa: di posto per il fotovoltaico (o altri tipi di collettori solari) ce n’è in abbondanza.

* Muneer, T, Asif, M., Kubie, J, 2003. « Generation and transmission prospects for solar electricity: UK and global markets“ Energy Conversion and Management vol. 44 pp. 35–52