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Qualunque cosa ti chiedano, la risposta è “non si può fare”

18 luglio 2009 0 commenti

solar

Tempo fa, parlavo con uno dei tecnici dell’ufficio urbanistica di un comune che non nominerò. Mi ha detto qualcosa tipo: “lo sai che il tale vuol mettere 30 kW di fotovoltaico sul suo terreno? Ora dobbiamo trovare il modo di non farglielo fare.” Non mi ha spiegato perché non voleva quell’impianto; mi è parso che per lui fosse del tutto ovvio che non si doveva fare.

Ci potrebbe essere, per la verità, una ragione seria e ponderata per opporsi a impianti fotovoltaici situati su terreno agricolo. In effetti, sembrerebbe una sciocchezza sprecare buon terreno agricolo per questo scopo. Molto meglio metterli sui tetti degli edifici. E’ anche vero che, al momento, la frazione di territorio occupata dagli impianti fotovoltaici in Italia è talmente infinitesimale che è – come minimo – prematuro preoccuparsi dei danni che questi possano fare all’agricoltura.

In realtà, credo comunque che ci fossero due ragioni per le quali il mio tecnico dell’ufficio urbanistica non voleva quell’impianto: 1) Il territorio è di competenza dell’ufficio urbanistica (altresì detto “ufficio tecnico”). Usare il territorio per scopi che non sono urbanistica vuol dire chiedersi come mai l’ufficio tecnico ha almeno cinque o sei impiegati che afferiscono all’assessorato all’urbanistica, mentre l’assessorato all’ambiente non ne ha nemmeno uno; anzi non ha nemmeno una scrivania per l’assessore. 2) Qualunque cosa gli chiedano, un buon impiegato dell’ufficio tecnico deve sempre rispondere “non si può fare”.

In effetti, questa mia impressione viene confermata da una recente segnalazione che ho avuto da Marco Giovannoni che mi racconta come in un altro comune (anche questo non lo nominerò) il sindaco si è opposto all’installazione di un impianto fotovoltaico a terra con le seguenti argomentazioni:

- Si toglie alla produzione agricola buona terra.
- Aumenta il valore dei terreni.
- Si recintano i terreni.
- Non è chiaro come verranno smaltiti i pannelli a fine ciclo.

Ammettiamo che il sindaco abbia chiesto all’ufficio tecnico un’opinione su questa cosa, direi che la mia opinione è completamente confermata: questi hanno seguito la buona regola che “qualsiasi cosa ti chiedono, la risposta è ‘non si può fare’”