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Lacoonte e il vuoto dell’idrogeno

1 agosto 2009 0 commenti

Di Massimo de Carlo

lacoonte

Laocoonte, nella mitologia greca, principe troiano, sacerdote di Apollo, dio della luce, o di Poseidone, dio del mare. Era un veggente e gran sacerdote di Apollo. Si narra che, quando i troiani portarono nella città il celebre cavallo di Troia, egli corse verso di esso scagliandogli contro una lancia che ne fece risonare il ventre vuoto, proferendo la celebre frase Timeo Danaos et dona ferentes (”Temo i Greci, anche quando portano doni”). Poseidone, che parteggiava per i greci, punì Laocoonte mandando due enormi serpenti marini che uscendo dal mare avvinghiarono i suoi due figli, egli accorse in loro aiuto e fu stritolato assieme ai suoi figli. I Troiani presero questo come un segno, tenendo così il cavallo tra le loro mura.

Leggiamo che l’assessore all’Ambiente del comune di Roma Fabio De Lillo ha partecipato, oggi (30 Luglio) a Roma, alla conferenza stampa intitolata “Prima linea sperimentale: progetto trasporto pubblico – autobus a idrogeno a Roma”, in linea con la politica del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni nocive del trasporto pubblico. De Lillo: “Il progetto H2 -TPL presentato oggi (30 Luglio) è molto interessante poiché finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra e al ricorso a fonti di energia rinnovabili”,

Risparmio energetico? L’idrogeno è una risposta incoerente.

Ricorso a fonti rinnovabili? Per produrre l’idrogeno? Il segnale di un’altra risposta incoerente per il semplice motivo che

l’idrogeno è il nemico numero uno delle rinnovabili.

Nel documento che ho elaborato tempo fa (L’idrogeno: il nemico delle rinnovabili) ho tentato di gettare le basi per comprendere quanto sia semplicemente scellerato parlare di idrogeno della trazione e quanto sia cosa sprovveduta investire su prodotti che basano la propria tecnologia su tale elemento.

Partiamo dal presupposto che abbiamo disponibilità di energia prodotta da fonte rinnovabile grazie al KiteGen (o qualsiasi altra tecnologia tradizionale, eolico o FV) e che ne occorra una certa quantità “X” per far funzionare 100 autobus elettrici ad accumulatori (batterie o supercapacitori).

Con la stessa energia riusciremmo a far funzionare:

solo 57 bus a fuel cell ad idrogeno,

ma ancor meno autobus, 30, a motore a scoppio,

ed ancora, considerando che l’efficienza di un motore a scoppio si riduce alla metà nel traffico cittadino, avremmo 15 autobus circolanti.

Ovvero, rispetto all’energia consumata dagli autobus totalmente elettrici dovremmo consumare quasi il doppio di energia col bus a idrogeno/fuel cell , 3 volte e più con l’autobus mosso dal motore ad idrogeno e più verosimilmente 6 volte utilizzando lo stesso motore in un traffico cittadino.

Inconcepibile che si possa sprecare energia ed economie per preparare convegni, tanto più per finalizzare progetti assurdi ed incoerenti che verranno meno agli obiettivi prefissi.