La mattanza dei delfini nelle Faroer
Mi hanno mandato queste foto. Le ho guardate con orrore. Una vera e propria mattanza di delfini calderones nei pressi della spiaggia. Terrificante. Con tutto quello che sappiamo su questi animali giocosi, con tutte le storie e le leggende che circolano su di loro, sull’amicizia con l’uomo, sulla loro curiosità e sul fatto che potrebbero avere persino un loro linguaggio.
Ebbene nonostante questo vediamo queste scene di massacro, cariche di sangue. Cosa c’è dietro, perché avvengono? La spiegazione che mi è stata data rasenta l’incredibile: è il rito di passaggio dei giovani all’età adulta. E’ il momento in cui si dimostra che si è diventati uomini. E poi tutti a festeggiare con un grandioso banchetto a base di carne di questi globicefali o delfinoidi.
Se fosse vero sarebbe il residuato di cerimonie iniziatiche che risalgono al tempo degli sciamani e che non hanno il diritto di esistere in un paese moderno. Ma dove si svolge questa mattanza? Nelle isole Faroer, regione autonoma del regno di Danimarca, membro dell’Unione Europea.
Ma io non ci voglio credere. Internet è una risorsa infinita di conoscenze e di informazione, il web può portare alla ribalta fatti sconosciuti ai più, ma al tempo stesso può essere la più grande fonte di bufale mediatiche mai vista. Io non voglio cadere nel tranello e non voglio farci cadere i lettori di Blogeko. Eppure le foto sono vere, studiate da vicino dal nostro fotografo, non appare opera di fotomontaggi o di manipolazione delle immagini. E allora? Ecco la realtà che abbiamo tratto da alcuni siti d’informazione.
In effetti nelle isole Faroer viene effettuata una caccia ai globicefali, cetacei della famiglia dei delfinidi, nella quale gli animali vengono radunati e spinti a riva per poi essere uccisi allo scopo di ricavarne cibo e materie prime di ogni genere.
Un altro aspetto è che gli abitanti prendono particolari precauzioni per ridurre le sofferenze dei cetacei, l’uccisione è infatti strettamente regolamentata. Sono vietati fiocine ed arpioni, e i cetacei vengono uccisi tranciando la spina dorsale. Questo produce la morte entro 30 secondi di media, in linea quindi con la macellazione bovina e suina diffusa in Europa, ma ha anche l’effetto di tranciare le principali arterie dell’animale e quindi causare la dispersione di grandissime quantità di sangue che tingono drammaticamente di rosso le acque dei fiordi.
Il numero di animali uccisi annualmente in questo modo è intorno al migliaio, e va chiarito che i globicefali non sono una specie di cetaceo a rischio d’estinzione. La caccia, infatti, è un’attivita praticata da secoli dall’intera comunità degli abitanti, che si suddividono i suoi prodotti.
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