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Aspettando la Settimana del Baratto

8 ottobre 2011 0 commenti

Posso pagare con i ceci? Propongo l’abolizione di euro, lire, dollari, di ogni pezzo di carta o di metallo che in sé non vale nulla. Vorrei pagare con i ceci, barattandoli magari con della farina o delle uova fresche. Come era bello il baratto? Quando non esisteva il simbolo della percentuale sulla calcolatrice e non esisteva nemmeno la calcolatrice, ma si andava a occhio? Le bilance non erano precise, i centesimi non si contavano, eppure gli affari si facevano comunque. Mi si è smagnetizzata la carta di credito. Perciò sono acida. Perché i ceci non si sarebbero smagnetizzati. Non avrei perso tempo e buon umore, non mi sentirei come relegata fuori dalla società civile ed economica come persona non gradita perché non magnetica. Se questa società non mi vuole più, finché non arriva la carta nuova, sta bene. Mi accoglieranno a braccia aperte tutte le Community, da Zerorelativo.com a Barattopoli.com, delle quali mi sento di condividere pienamente head come Il tuo oggetto è la tua moneta, Everyone has something to trade. Io mi sono convinta e non mi resta che aspettare la Settimana del Baratto giunta con successo alla terza edizione (settimanadelbaratto.it):  i bed and breakfast affiliati al portale www.bed-and-breakfast.it (quelli che aderiranno all’iniziativa) scambieranno il soggiorno con beni o servizi. È stato Villa VillaColle  (http://avillavillacolle.blogspot.com), a Bosa in Sardegna, il primo B&B&B: un bed and breakfast dove la terza B sta proprio per Baratto. Vi piace l’idea? E adesso, che qualcuno osi scrivermi un commento sostenendo che disdegnerebbe un week end in Sardegna, in cambio di marmellate fatte in casa o di una breve e semplice prestazione di servizi, magari come idraulico. Vi sfido.