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Se scambi il muggito di una mucca con la vibrazione del cellulare

10 ottobre 2011 0 commenti

Ci sono dei momenti della vita in cui ti arrivano chiari dei segnali ed è meglio prendersi un momento per fermare il mondo, scendere e provare a interpretarli. Dalla finestra aperta, che dà sulla vallata, mi è arrivato all’orecchio un suono. Era il muggito di una mucca che pascolava tranquilla. Chissà cosa stava dicendo e con chi stava parlando. Il problema non è questo. E’ che i miei neuroni, in prima battuta, hanno decodificato quel suono come la vibrazione del mio cellulare. Gli occhi, in automatico, hanno cercato dove lo avessi posato. Il corpo si è alzato ed è andato a vedere chi avesse telefonato o inviato un sms. Solo dopo tutte queste operazioni involontarie – e dopo la delusione di non vedere nulla di nuovo sul display – i neuroni hanno resettato l’input e, scartando la prima lettura, sono giunti alla conclusione che era solo un muggito. Uno vero. Bene. Anzi, male. Come ho fatto a ridurmi così? A non riconoscere buona la prima un muggito dalla vibrazione di un cellulare? Rivoglio il mio cervello. Non so quale multinazionale mi abbia inserito un microchip, ma ora che me ne sono accorta, vorrei proprio che qualcuno me lo togliesse.