Oggi mi s-Logo
Se, in coda alla cassa del supermercato – anziché subire passivamente l’incolonnamento e seguire con lo sguardo il percorso obbligato dei prodotti in bellamostra marketing-strategica sui corner, schierati come i cavalli del Palio di Siena alla linea di partenza – sciogli le briglie ai neuroni, ti accorgi che c’è un codice da decifrare, proprio sotto i tuoi occhi. C’è chi fa la spesa per una settimana, chi la fa solo per il pranzo. Chi compra i prodotti in base al prezzo, chi li compra in base alla marca, chi li compra a caso, senza guardare né prezzo né marca. Tutti però non compriamo prodotti, ma brand. Tutti siamo fagocitati dal nome della mozzarella e dal conseguente suo prezzo profilato, non dalle sue proprietà nutritive, non dal suo luogo di produzione, non dalla particolare lavorazione. Compriamo la scatola – chiusa -prima del contenuto. Non compriamo gli spaghetti, ma questa marca o quella. Come se nome, cognome e conto in banca fossero più importanti della fedina penale. La spesa, come ormai la facciamo tutti, è moralmente discutibile, diciamocelo. Piefranco, un vivace amico della pagina Facebook di ne jetez jamais propone lo s-Logo. Massì, per quanto possibile, oggi s-Logghiamoci. Mi farei quasi la pasta in casa per protesta. Ora cerco un tutorial in Rete.