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Quando gli eco-abitanti pensano alle generazioni future

23 novembre 2011 0 commenti

Mi è venuto in mente un eco-pensiero, nato da una forte eco-riflessione che ho avuto oggi: che Mondo lasceremo ai nostri figli? Ho pensato e ho abbassato lo sguardo. Forse perché  aver scoperto la mission degli eco-villaggi – ispirarsi a criteri di sostenibilità ecologica, spirituale, socioculturale ed economica, intendendo per sostenibilità l’attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando, le prospettive delle generazioni future – mi fa sorgere un dubbio: attualmente, allora, tutto quello che sta fuori da un eco-villaggio non è creato né pensato per essere consegnato alle generazioni future? L’Eco-villaggio, con l’imprinting dei due concetti di ecosostenibilità e intenzionalità che fortemente lo caratterizzano – nasce precisamente nel 1991 come “eco-village” con la paternità e la maternità di Robert e Diane Gilman. Poi, venne Global Ecovillages Network (Gen), una rete internazionale, che riunisce gli eco-villaggi presenti in tutti i continenti. Il manifesto di un eco-villaggio è preciso: cooperare, condividere, rispettare. Piccoli sacrifici, grandi idee. Per lasciare a chi viene dopo un Mondo dove poter ancora vivere.