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È danneggiato il 60% del Pianeta

18 febbraio 2009 0 commenti

Il Rapporto dell’Unep

Il Rapporto dell’Unep

Presentato a Nairobi l’ultimo rapporto dell’Unep (il Programma dell’Onu che si occupa di ambiente).
Il rapporto è costituito da 6 capitoli e si occupa esattamente di: gestione degli ecosistemi, sostanze nocive e rifiuti pericolosi, cambiamenti climatici, catastrofi e conflitti, uso efficiente delle risorse, governance dell’ambiente.

Secondo il rapporto [FOGLIA=2820]abbiamo danneggiato il 60% degli ecosistemi[/FOGLIA], maggiore responsabilità va all’agricoltura che è ormai diventata insostenibile ed ha portato soprattutto nella fascia intertropicale alla distruzione di foreste che ormai sono scomparse in 25 paesi e distrutte al 90% in altri 29 paesi.
Altro allarme viene dalla [FOGLIA=2821]gestione dei rifiuti[/FOGLIA], con il loro carico di veleni, che è lontano dall’essere risolto nei Paesi in via di sviluppo e che presenta gravi lacune anche nei paesi avanzati.
[FOGLIA=2822]I cambiamenti climatici[/FOGLIA], poi, sono un’ipoteca imponente sul futuro del pianeta e sulla salvaguardia degli ecosistemi. L’attuale andamento climatico non promette niente di buono e si sta delineando una conferma dei modelli matematici fin qui divulgati.
Problemi strettamente legati ai cambiamenti climatici sono le [FOGLIA=2823]catastrofi e i conflitti[/FOGLIA]. Siamo passati, infatti, dai circa 100 eventi per decennio degli anni 40 agli oltre 3.000 eventi per decennio degli anni 90, fino ad arrivare a 4.850 disastri in un solo quinquennio, nel periodo 2000-2005.
Da questa situazione se ne esce, o la si può fronteggiare, essenzialmente intervenendo su due fronti: l’[FOGLIA=2824]uso efficiente delle risorse[/FOGLIA], puntando sull’efficienza energetica e sul risparmio idrico e la [FOGLIA=2825]governance dell’ambiente[/FOGLIA] che comprende un sistema complesso di gestione del territorio che può sintetizzarsi con il termine di sviluppo sostenibile.
L’importanza di realizzare un nuovo accordo globale sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile è il filo conduttore di questo rapporto in cui viene più volte sottolineata la necessità di procedere ad una transizione verso un’economia globale ed uno sviluppo umano a basso utilizzo di combustibili fossili e con uso razionale ed efficiente delle risorse ambientali e naturali.