Proteste in tutto il mondo per il processo farsa agli attivisti di Greenpeace
In Giappone
In Giappone
Anche l’Italia aderisce alla settimana di proteste indetta in tutto il mondo in solidarietà agli attivisti di Greenpeace che in Giappone sono processati per furto dopo aver mostrato ai giornalisti e portato al magistrato le prove del contrabbando di carne di balena che sta dietro la caccia baleniera.
A Roma gli attivisti di Greenpeace erano davanti al Colosseo. In questi giorni si sono mobilitati anche in Finlandia, Danimarca, Grecia, Turchia, Usa, Russia, Norvegia, Israele.
Altre attività sono in programma nel corso della settimana in tutto il mondo.
Juniki Sato e Toru Suzuchi hanno prelevato da un deposito postale un pacco che invece di cartone conteneva carne di balena di contrabbando, per un valore di 3.000 dollari Usa. Poche ore prima, grazie alle indicazioni di un «informatore», Greenpeace aveva filmato lo sbarco di decine di pacchi come quello da parte della ciurma della Nissin Maru, la nave macelleria della flotta baleniera giapponese. Il pacco era infatti indirizzato al domicilio di uno dei membri dell’equipaggio ed ufficialmente conteneva cartone!
«Invece di processare i contrabbandieri, il Giappone ha deciso di processare i due attivisti che sono contro la caccia baleniera - spiega Alessandro Giannì, Responsabile della Campagna Mare di Greenpeace -. Se è così, i tre milioni di sostenitori di Greenpeace nel mondo sono tutti colpevoli!».
Greenpeace non si lascia intimidire e ha aumentato le sue attività proprio in Giappone dove il pubblico (che in grande maggioranza non mangia carne di balena) non sa nemmeno che circa cinque milioni di dollari l’anno, versati dai contribuenti, sono sprecati in una falsa «ricerca scientifica» che sta riempiendo di vergogna e ridicolo il Paese del Sol Levante.
(Fonte Greenpeace)