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Biocarburanti – Bisognerà attendere quelli di seconda generazione

23 febbraio 2009 0 commenti

Analisi di Frost & Sullivan

Analisi di Frost & Sullivan

I biocarburanti di prima generazione sono antiquati e quelli di seconda non sono ancora disponibili. Il miglioramento dei processi di conversione sarà un fattore importante per quelle aree del mondo, come l’Unione europea, che vogliono essere conformi al mandato di un consumo del 10 per cento entro il 2020. I biocarburanti di terza e quarta generazione sono ancora in stato embrionale. Di conseguenza, si stima che l’Europa non raggiungerà l’obiettivo del 5,75 per cento entro il 2010, ma si fermerà al 5 per cento.

Bisogna anche sottolineare la crescente preoccupazione dei consumatori per la crescita dei prezzi del comparto alimentare, visto l’aumento della domanda alternativa per la produzione di biocarburanti. Questo problema sta influenzando negativamente la vendita di veicoli alimentati a biocarburanti.

«Anche se la ragione comune e primaria nella promozione dei biocarburanti è legata alla riduzione della dipendenza dei combustibili fossili, esistono discrepanze a livello regionale in strategie e prezzi. Questo ha portato alla creazione di uno scenario globale per i biocarburanti che è molto complesso - sottolinea il research manager di Frost & Sullivan Kaushik Madhavan -. Da un lato, ci sono Paesi come il Brasile e la Svezia che hanno assunto una linea dura tesa ad un rapido sviluppo dei biocarburanti con leggi imposte sia sui produttori di autoveicoli sia sulle compagnie petrolifere. Dall’altro lato, ci sono Paesi che hanno messo a punto una serie di leggi a fasi; ciò permette di affrontare le preoccupazioni per quel che riguarda le scorte alimentari e le paure dei consumatori di trovarsi un giorno costretti a dover scegliere fra scorte alimentari e biocarburanti».

Lo svantaggio dei costi di produzione dei biocarburanti supera di gran lunga i vantaggi che possono derivarne da un loro uso. Questo scenario non cambierà significativamente fino al 2015, anche nell’eventualità’ che i biocarburanti di seconda generazione entrino nel mercato. I problemi legati alla garanzia auto sono anche responsabili di queste basse prospettive per il mercato. Le case automobilistiche non possono offrire, infatti, alcuna garanzia nel caso dell’utilizzo di biocarburanti ad alta volatilità, anche a causa dell’assenza di un regime regolamentato e di linee guida per la certificazione e standardizzazione nel testing degli autoveicoli.

Variazioni e regolamentazioni di tipo regionale nella certificazione dei biocarburanti hanno creato differenze qualitative nel prodotto. Le case automobilistiche sono, infatti, preoccupate della qualità del prodotto proveniente dal Sud Est asiatico. Una certificazione a livello globale sarà, quindi, necessaria per assicurare la compatibilità intraregionale.

«Sussidi all’agricoltura tradizionale da parte dei governi nazionali saranno necessari se gli agricoltori preferiranno la produzione di biocarburanti - commenta Madhavan -. Paesi come la Svezia, ad alto consumo di biocarburanti, importano grandi quantità di scorte da Paesi come il Brasile, causando quindi una crescita dei prezzi dei generi alimentari. Inoltre, immense foreste sono state abbattute in Malesia da agricoltori in cerca di guadagni facili esportando biocarburanti in Europa».

Gli schemi a livello europeo permettono il finanziamento della ricerca nei biocarburanti soltanto in maniera limitata. Il coinvolgimento di università e società di ricerca privata in collaborazione con le case automobilistiche e le compagnie petrolifere promuoverà un più sensato sviluppo nei processi di conversione di seconda generazione.

«I biocarburanti di seconda generazione avranno successo commerciale solo se il prezzo di estrazione dei biocarburanti sarà minore o eguale a quello della produzione dei carburanti fossili - conclude Madhavan -. Consorzi e partnership tra le compagnie petrolifere, le case automobilistiche, le università e le società finanziarie porteranno ad una maggior consenso nella creazione dei processi di conversione e alla fattibilità economica nella produzione della seconda generazione di biocarburanti».

Lo studio Executive Report on Assessment of the Global Biofuels Market and Implications to Europe fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service, che include inoltre ricerche nei seguenti mercati: Strategic Review of Global Biofuels Market for Automotive Applications, Strategic Analysis of the European Market for Hcci Technologies, Strategic Assessment of the Acea Agreement and its Implications on European Oems, Strategic Assessment of Euro 5 and Euro 6 Limits for Passenger Vehicles, Seot Analysis of Key Engine Emission Control Technologies and Strategic Analysis of in-car Green Technologies. Tutti i servizi di ricerca inclusi negli abbonamenti offrono dettagliate opportunità di mercato e tendenze d’industria che sono state attentamente valutate sulla base di estesi colloqui con gli operatori di mercato.

(Fonte Frost & Sullivan)