Anche le acque abissali si stanno riscaldando
I dati presentati a Copenaghen
I dati presentati a Copenaghen
Secondo i nuovi risultati presentati al congresso sui cambiamenti climatici a Copenaghen, persino le zone più profonde degli abissi dell’Oceano Antartico stanno risentendo dell’aumento delle temperature. Come componenti del progetto Clivar (Climate Variability and Predictability), il programma che ha come obiettivo la descrizione e l’apprendimento dei processi fisici responsabili della variabilità climatica globale, Gregory Johnson, della National Oceanic and Atmospheric Administration(Noaa) e una squadra di collaboratori internazionali sono stati settimane in mare misurando le temperature dell’acqua dalla profondità alla superficie.
La squadra ha analizzato i dati lungo gli stessi itinerari di alcune spedizioni effettuate negli anni 90, fornendo un’immagine di come la situazione sia cambiata approssimativamente in un arco temporale di una decade.
I ricercatori hanno preso in considerazione le masse di acqua fredda che dall’Antartide giungono negli oceani Atlantico, Pacifico ed Indiano. Secondo i dati raccolti questi tre flussi d’acqua abissale antartica influenzano in modo schiacciante le acque del mondo.
I risultati della ricerca hanno permesso di stabilire che le acque abissali hanno subito un riscaldamento rilevante rispetto agli anni 90. Secondo gli studiosi l’acqua che confluisce dall’Antartide nel bacino indiano del sud-est è approssimativamente più calda di 0,1°C.
Anche la corrente oceanica che viaggia dall’Antartide all’Oceano Pacifico è più calda di 0,03°C, mentre le acque delle coste della Groenlandia che viaggiano verso sud hanno subito un riscaldamento di 0,04°C.
I ricercatori, inoltre, hanno esaminato la salinità delle acque antartiche profonde, riscontrando anche qui anomalie rispetto agli anni 90. La minore salinità delle acque sarebbe il risultato diretto dello scioglimento del ghiaccio antartico.
(Alberto Maria Vedova)