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Un’ora al buio per il Pianeta

19 marzo 2009 0 commenti

Iniziativa mondiale del Wwf

Iniziativa mondiale del Wwf

I gioielli dell’arte e dell’architettura italiana si spegneranno per 1 ora il 28 marzo: il Ponte di Rialto, il Colosseo, la Torre di Pisa, il Maschio Angioino, la Reggia di Caserta, lo Sferisterio di Macerata, l’Arena di Verona, la Valle dei Templi, il Castello Sforzesco, Piazza Castello a Torino, l’Acquario di Genova, l’Arco di Traiano a Benevento, decine di palazzi comunali, provinciali e regionali, e ancora piazze, strade, mura, castelli, scuole, chiese, rocche e ponti.
A Roma per l’evento si spegneranno la Cupola di San Pietro il Palazzo del Quirinale, il Colosseo, Palazzo Madama, il Palazzo di Montecitorio e Palazzo Valentini.
Il 28 marzo per l’Earth Hour, l’Ora della Terra, l’Italia si spegnerà da nord a sud. Un buio simbolico che ha dato vita a centinaia di iniziative, incontri, concerti, spettacoli e che servirà a dire ai grandi della Terra che si deve agire contro i cambiamenti del clima.
Boom di adesioni soprattutto grazie ai principali social network trainati dai video dei testimonial dell’evento: Francesco Totti, Francesco Facchinetti, Beppe Braida e Camilla Raznovich.
Oltre a loro, hanno già dato il loro sostegno i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Desmond Tutu, l’astrofisica Margherita Hack, il premio Oscar Cate Blanchett, l’astronauta Roberto Vittori e decine di altri in tutto il mondo. Il fenomeno è cresciuto soprattutto grazie al mondo del web: la parola «Earth Hour» è cliccata ogni secondo e mezzo.
Ad oggi l’Italia (oltre 100 città) è il sesto paese al mondo dopo Grecia (247 città), Canada (208), Australia (180), Francia (137), Belgio (126) con il maggior numero di città partecipanti ed è ancora possibile farlo senza limiti di tempo fino al 28 marzo. È sufficiente l’adesione del sindaco del comune coinvolto e lo spegnimento di un monumento simbolico per la città.

Nelle Marche hanno aderito i Comuni di: Macerata, Senigallia, Monsano, Recanati, Belforte del Chienti, SanSeverino Marche, Castelfidardo, le Province di Ancona e Pesaro Urbino e la Regione Marche che spegneranno per un’ora un monumento della loro città.
Quando alle 20,30 in Italia si comincerà a festeggiare l’Ora della Terra, già la metà del globo avrà vissuto centinaia di spettacolari spegnimenti a Sydney, Pechino, Seoul, Hong Kong, Manila, Bangkok, Mosca, Città del Capo. Insieme a Roma e alle altre città italiane si spegneranno Parigi e Copenaghen e quindi la ola proseguirà a occidente per arrivare a Las Vegas passando per Buenos Aires, Rio de Janeiro, Toronto, New York e Lima. Rimarranno a luci spente il Cristo Redentore, il Colosseo, la Tour Eiffel, le Cascate del Niagara, Piccadilly Circus, la Biblioteca di Alessandria, Times Square, l’Acropoli di Atene insieme alle icone di più di 1.500 città al mondo. Un omaggio grandioso e generoso alla Terra e al suo futuro.

L’Italia sta dando un contributo straordinario all’evento, ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del Wwf Italia, ha funzionato soprattutto il passaparola che ha spinto tanti cittadini a spronare con lettere e incontri il proprio sindaco o assessore ad aderire. Siamo felici che le massime istituzioni del paese abbiamo dato la loro adesione, dal Presidente della Repubblica ai Presidenti di Camera e Senato ai tantissimi Presidenti di Regioni e Province. Siamo onorati anche per l’adesione del Vaticano che spegnerà per 1 ora la Cupola di San Pietro. E una convocazione semplice e chiara: spegni la luce per un’ora il 28 marzo, fa la cosa giusta per l’unico Pianeta che abbiamo a disposizione e incoraggia i grandi della Terra a prendere decisioni contro il riscaldamento globale. Un vero e proprio referendum popolare e mondiale per la tutela del nostro pianeta. Ci auguriamo che i segnali inequivocabili che provengono da questa iniziativa siano ascoltati e siano di stimolo affinché l’Italia possa intraprendere la strada del taglio alle emissioni attraverso riconfigurazione del sistema di approvvigionamento energetico del nostro paese e raggiungere il «mix energetico» auspicato dal Wwf: più verde delle rinnovabili, più bianco dell’efficienza energetica e meno rosso delle fonti convenzionali (soprattutto carbone). Invitiamo tutti a continuare così, a partecipare creativamente con gli strumenti che la Rete offre per essere davvero un miliardo il 28 marzo.

(Fonte Wwf)