Home » » villaggio globale »

A Venezia l’energia dalle alghe

24 marzo 2009 0 commenti

Energia sostenibile

Energia sostenibile

Forse passeggiando nei pressi di piazza S. Marco se ne potrà scorgere in lontananza la struttura. Tra le gondole e gli stranieri intenti a scattare foto, nel porto di Venezia sorgerà una centrale elettrica. Non una qualsiasi. La struttura sarà alimentata ad alghe, le stesse che crescono tra le acque della laguna.
Il primo impianto in Italia di questo genere, promosso dall’Autorità portuale di Venezia insieme alla società specializzata in energie rinnovabili Enalg, sarà terminato entro il 2011 e costerà circa 200 milioni di euro. Secondo il progetto la centrale servirà a garantire l’autosufficienza energetica del porto e produrrà 40 MW di potenza, quantità necessaria agli abitanti di mezzo centro storico di Venezia.
Ma come si ricava energia dalla alghe? La tecnologia dell’impianto, sviluppato dalla società americana Solena Group, si basa essenzialmente su un processo di gassificazione. La fonte di calore è data da una torcia al plasma, tecnologia utilizzata anche nella combustione dei rifiuti, ma originariamente sviluppata dalla Nasa per testare la resistenza alle altissime temperature cui sono sottoposte le navicelle spaziali al rientro nell’atmosfera.
Le torce al plasma, riscaldando la biomassa ad una temperatura di 5mila gradi Celsius, la trasforma in gas di sintesi, o Syngas, che contiene monossido di carbonio e idrogeno. Il gas viene poi trasferito in una turbina che produce energia elettrica.
Durante il processo viene consumato soltanto un quarto di energia prodotta, nonostante le alte temperature necessarie. Le alghe saranno coltivate all’interno di bioreattori, in un’area dismessa di Marghera di circa 12 ettari, e saranno alimentate con i gas di scarico della turbina, ricchi di carbonio di cui sono ghiotte. Il residuo di tutto il processo (1%), consistente in silice naturale, potrà essere infine reimpiegato per uso industriale e in edilizia. La centrale sarà quindi a emissioni zero.
Ma non finisce qui. Una volta assicurata la produzione di energia pulita, il progetto prevede l’installazione di un parco fotovoltaico con 32 MW di potenza per poter così fornire direttamente dalla banchina l’energia necessaria alle imbarcazioni ormeggiate.
Il progetto sarà coordinato dalla nuova società «eNave»(Energia dalle alghe per Venezia), partecipata al 51 per cento dall’Autorità Portuale e per il 49 per cento da Enalg, società dell’ex ministro Willer Bordon, che ha l’esclusiva in l’Italia per sfruttare i brevetti di Solena Group.

(Alberto Maria Vedova)