Fotografato l’inquinamento elettromagnetico in Calabria
Completato il censimento
Completato il censimento
Un complesso e dettagliato censimento e monitoraggio dei campi elettromagnetici in Calabria con l’informatizzazione dei dati raccolti in un data-base di pronta consultazione. È questo il risultato del progetto che l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), attraverso il suo Centro funzionale Strategico «Radiazioni non Ionizzanti e Rumore» (Cfs-Nir), diretto dall’ing. Emilio Rosignuolo, ha realizzato utilizzando i fondi Por Calabria 2000/2006 (Bando POR n.39).
I risultati di questa ricerca e di altre attività svolte dal Cfs-Nir dell’Arpacal sono stati presentati a Vercelli, a partire da ieri e sino al prossimo 27 marzo, in occasione del Quarto convegno nazionale «Controllo ambientale degli agenti fisici: nuove prospettive e problematiche emergenti», organizzato dall’Arpa Piemonte.
Nel corso del convegno, che rappresenta il momento di incontro del mondo della ricerca applicata al censimento e monitoraggio del rumore e delle radiazioni non ionizzanti (meglio conosciute con i termini di campi elettromagnetici e, in alcuni casi, di elettrosmog), il Cfs-Nir dell’Arpacal presenta due pubblicazioni scientifiche, di cui una sotto forma di poster illustrativo, che riassumono il lavoro svolto in Calabria per il censimento e monitoraggio dei campi elettromagnetici su tutto il territorio regionale.
In aggiunta alla propria attività istituzionale di controllo ambientale, l’Arpacal, appunto utilizzando i fondi Por Calabria 2000/2006 (Bando Por n.39), nel 2008 ha infatti aggiudicato il «Servizio di censimento e monitoraggio dei campi elettromagnetici in Calabria ed informatizzazione dei dati» che, portato a termine anche grazie ad un raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario della relativa gara d’appalto, è stato coordinato dall’ing. Emilio Rosignuolo, dirigente del Cfs-Nir.
Nello specifico sono state censite, controllate e monitorate, le Stazioni Radio Base per telefonia cellulare, gli impianti ripetitori radio-televisivi e le linee elettriche ad alta tensione. Le misurazioni sono state effettuate, con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche di ultima generazione, su tutto il territorio regionale.
I dati per il catasto sono stati acquisiti, oltre che dagli archivi interni presso i Servizi tematici radiazioni e rumore dell’Arpacal, dall’Ispettorato territoriale Calabria del ministero delle Comunicazioni, dai gestori di telefonia mobile, da Rfi e da Terna.
In parallelo alle misurazioni dei campi elettromagnetici sul territorio regionale, così come previsto dal Bando, si è proceduto alla informatizzazione dei dati e sono stati attivati presso Arpacal un database con il catasto degli impianti radio emissivi e un Sistema Informativo Geografico (Gis) (presto consultabili anche sul sito) con la mappatura degli impianti e delle misure effettuate.
«Questo progetto - ha dichiarato il direttore scientifico dell’Arpacal, dott. Antonio Scalzo - assume una particolare valenza dal momento che, su una problematica che riscuote alti livelli di attenzione da parte dell’opinione pubblica, Arpacal è in grado di dare concrete risposte alle richieste dei cittadini».
(Fonte Arpacal)