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Serve una sostenibilità vera non la conservazione

25 marzo 2009 0 commenti

Incontro all’Università di Bari

Incontro all’Università di Bari

Perseguire un sostenibilità vera e non come quella che portiamo avanti oggi, che prevede come fine la conservazione dello status quo da parte dell’Occidente.
Ieri, nell’Aula Magna «Aldo Cossu», presso l’Ateneo di Bari, è stato presentato il Codice dell’ambiente, commentario diretto da Angelo Buonfrate, edito da Utet Giuridica. L’evento è stato patrocinato dall’Assessorato all’ambiente della Regione Puglia, dall’Università degli studi di Bari e dall’Arpa Puglia.
La novità del Codice dell’ambiente è la sua struttura multidisciplinare, che ha consentito di introdurre un nuovo strumento giuridico-ambientale, il Vis la Valutazione di impatto sanitario, che servirà ad alzare il livello di attenzione sul concetto della salute e della prevenzione, difatti, come afferma il dott. Fabrizio Bianchi, dirigente di ricerca presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, «la valutazione preventiva è importante perché può offrire delle alternative ad una scelta» poi, continua, «la salute non è soltanto l’assenza di malattia, come affermava, tra l’altro, l’Oms già nel 1948»; il dott. Fabrizio Bianchi continua il suo intervento spiegando il principio di equità e affermando «che l’inquinamento non è democratico, basti pensare alla delocalizzazione degli impianti dal centro del mondo alle periferie, con relativo spostamento dell’inquinamento».
Un altro intervento è stato quello dell’ingegnere Vito D’Incognito, che ha parlato di eco-sostenibilità, affermando che «per il momento lo sviluppo sostenibile sta facendo acqua da tutte le parti» e lanciando il monito che «dobbiamo pensare ad una sostenibilità della Terra tutta, e dunque, perseguire una sostenibilità vera e non come quella che portiamo avanti oggi, che prevede come fine la conservazione dello status quo da parte dell’Occidente».

(Vito Stano)