Nel distretto della concia monitoraggio con i muschi
Presto nel Vicentino
Presto nel Vicentino
È in partenza l’innovativo progetto dell’Agenzia Giada per il monitoraggio dei corsi d’acqua nel distretto vicentino della concia. L’Ufficio distrettuale agenzia Giada, della Provincia di Vicenza, si occupa della gestione integrata dell’ambiente nel distretto conciario della Valle del Chiampo, e si pone come obiettivo il risanamento e la tutela del territorio circostante. Attraverso il monitoraggio continuo delle matrici aria e acqua e attraverso l’innovazione tecnologica attuata nelle imprese, l’Agenzia opera per la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo e per il miglioramento della qualità della vita.
Nelle prossime settimane sarà avviato, in collaborazione con l’Università di Trieste, il monitoraggio dei corsi d’acqua mediante i muschi, importanti bioindicatori, noti agli studiosi di ecologia per la capacità di accumulare metalli pesanti ed altri elementi in modo proporzionale al tempo di esposizione e alla loro concentrazione nell’acqua. I muschi, amplificando la concentrazione di sostanze inquinanti di migliaia di volte rispetto all’ambiente circostante, si prestano al monitoraggio di eventi di contaminazione spesso latenti, non rilevabili dalle comuni tecniche di sorveglianza basate sul prelievo di campioni.
Sarà utilizzata la tecnica dei moss-bags (sacchetti di muschio), collaudata da tempo in Gran Bretagna e Francia e sviluppata dal 2003 in Italia, che si basa sul trapianto di muschi da un luogo incontaminato ad un corso d’acqua oggetto di studio. La Provincia di Vicenza è territorio d’elezione per gli studi e le applicazioni di questo metodo innovativo: numerosi sono infatti gli studi condotti nel nostro territorio in condizioni particolari, come scarichi industriali, rogge e canali, così come le esperienze di laboratorio, attraverso cui sono stati studiati i meccanismi d’accumulo dei muschi.
Proprio nei giorni scorsi, durante l’Assemblea dei Comuni vicentini che partecipano all’Agenzia, è stata presentata la rete di monitoraggio, composta da 15 punti georeferenziati, prevista dal progetto. Da questi punti, una volta al mese, i muschi saranno prelevati e portati ad analizzare in laboratorio per certificare l’esatta quantità di metalli rilevati.
Il punto di monitoraggio posizionato più a monte ricade all’interno del comune di Crespadoro ed ha la funzione di «punto bianco», identifica cioè una zona non interessata da inquinamento, i cui valori attesi sono quelli presenti naturalmente nel corso d’acqua e funge quindi da riferimento per tutti gli altri che si susseguiranno lungo i corsi d’acqua fino a Lonigo.
Ad aprile con la consulenza tecnica di un incaricato dell’Università di Trieste e di concerto con l’ufficio Risorse Idriche della Provincia di Vicenza, che seguirà gli altri comuni del territorio vicentino, saranno effettuati i sopralluoghi per la collocazione fisica della rete di monitoraggio con circa undici nuove stazioni lungo i corsi d’acqua principali dell’Agno e del Guà, le quali andranno ad integrare le quattro stazioni già esistenti facenti parte del Piano di monitoraggio del Dipartimento Provinciale Arpav di Vicenza.
(Fonte Medialab)