Dagli Usa in Italia per studiare l’origine della vita
La ricerca italiana attrae scienziati stranieri
La ricerca italiana attrae scienziati stranieri
L’Italia, un paese dove fare ricerca. Sembra un’affermazione inverosimile, considerate le continue contestazioni del mondo universitario e della scienza. Eppure qualcuno ci crede e decide di mettere qui le basi per il suo futuro. Lo sta facendo Sheref S. Mansy, un giovane ricercatore statunitense che, grazie al programma Career Development Awards della Fondazione Giovanni Armenise-Harvard, lascerà l’Università di Denver, Colorado, per il Centro di Biologia Integrativa (Cibio) all’Università di Trento, dove lavorerà alla sintesi di una cellula artificiale.
Il suo intento è di creare strutture cellulari artificiali partendo da componenti biologici primari, con una particolare attenzione alla replicazione genetica e alla divisione compartamentale. Per raggiungere questi obiettivi Sheref Mansy, utilizzando la strategia detta «bottom-up», si propone di ricostituire il meccanismo di replicazione phi29 DNA all’interno di vescicole, ricostituendo il sistema di divisione cellulare E.coli FTs dentro le vescicole stesse, e costruire così una semplice struttura simile alla cellula con replicazione genomica funzionale e sistemi di divisione vescicolare. Il raggiungimento di questi obiettivi dimostrerà i requisiti minimi cellulari per la replicazione cellulare, dando così la precedenza ai processi fondamentali comuni a tutti i regni della vita. Verranno inoltre compiuti i primi passi nel creare cellule sintetiche partendo dall’origine della vita che sembra iniziare non da cellule ma da semplici vescicole. Sheref Mansy inizia proprio da lì per scoprire l’origine della vita.
Lo scopo dei programmi della Fondazione Giovanni Armenise-Harvard è di sostenere scienziati dotati di particolari capacità, contribuendo alla creazione di nuove aree di ricerca nel settore delle scienze biologiche in Italia, incentivare la mobilità internazionale a vantaggio di una cultura multidisciplinare, favorire profondi rapporti di collaborazione tra gli scienziati italiani e la Harvard Medical School di Boston (Hms).
La Fondazione Armenise-Harvard fino a oggi ha investito in Italia oltre 14 milioni di dollari creando 12 laboratori per i beneficiari del Career Development Award, finanziando 3 PhD presso la Harvard Medical School e premiando 21 giovani giornalisti scientifici.
Il finanziamento ammonta adesso a $ 200.000 annui, da tre a cinque anni, e comprende il compenso commisurato alla posizione occupata presso l’istituto ospitante, gli stipendi per gli altri membri coinvolti nel programma di ricerca e i fondi annuali per le apparecchiature/infrastrutture.
Le scadenze dei prossimi concorsi sono:
Armenise-Harvard Career Development Award, adesioni entro il 15 luglio 2009
Armenise-Harvard PhD Program, adesioni entro la prima metà di dicembre 2009
Borse di Studio Armenise-Harvard/UGIS per giornalisti scientifici, adesioni entro il 15 marzo 2010.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.hms.harvard.edu/armenise.
(Fonte Fondazione Giovanni Armenise-Harvard - Ufficio Stampa - Daniela Daveri Tel. 3478927105 - Fax 02.2133267 - e-mail ddaveri@libero.it)