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La moda eco-etica parte dal distretto pratese

18 aprile 2009 0 commenti

Il convegno nazionale di Firenze

Il convegno nazionale di Firenze

La lana cardata rigenerata è amica dell’ambiente. Il concetto è stato ribadito da Riccardo Marini, presidente dell’Unione industriale pratese, in occasione del convegno, organizzato a Firenze presso la Stazione Leopolda, intitolato: «Moda Eco-etica: è solo una moda?».
Durante il suo intervento Marini ha fornito dati ricavati da calcoli effettuati dall’Unione industriale. Si stima che oggi si utilizzino nel distretto pratese circa 20.000 tonnellate l’anno di materiali tessili lanieri da rigenerare. Il risparmio rispetto all’equivalente di fibra vergine è pari a 60 milioni di kilowatt di energia, 500.000 metri cubi di acqua, 650 tonnellate di ausiliari chimici, 300 tonnellate di coloranti. In più seguendo precise modalità di lavorazione si evita l’immissione in atmosfera di 18.000 tonnellate di anidride carbonica e 1.000 tonnellate di anidride solforosa.
Che dire dunque. Sono dati positivi, che di certo non influiscono in maniera determinante sulla salvaguardia dell’ambiente a livello planetario ma che mostrano comunque una maggiore attenzione all’ambiente e al suo rispetto.
Nel corso del convegno si è mostrato quanto in un mercato globalizzato l’impegno etico ed ecologico può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo per l’industria della moda, soprattutto del Made in Italy.
Estremamente interessante dunque tutta la manifestazione coordinata e animata da Bruno Vespa il quale ha più volte evidenziato con dati alla mano quanto le industrie tessili italiane rispettino le normative europee esistenti.
Applaudito anche l’intervento di Ferragamo, tra i più grandi nomi della moda italiana e non solo, che ha ricordato il suo impegno a rispettare l’ambiente partendo dalla confezione dei prodotti, rigorosamente ad impatto zero.
Il convegno, organizzato dal Centro di Firenze per la moda italiana in collaborazione con Regione Toscana, Toscana Promozione e Unioncamere Toscana, ha mostrato quanto anche da parte delle imprese tessili vi sia la tendenza oggi a dedicare e ad investire più tempo, denaro e volontà per la salvaguardia dell’ambiente.

(Angela De Vincenziis)