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In Basilicata il Piano energia chiude al nucleare

22 aprile 2009 0 commenti

Il documento approvato oggi

Il documento approvato oggi

«Dare un impulso allo sviluppo economico e produttivo del territorio e ridurre la spesa per l’energia delle famiglie lucane sono i principali obiettivi del Piear, il Piano di indirizzo energetico ambientale». Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi alla presenza della Giunta regionale. Ai giornalisti il presidente De Filippo ha illustrato i contenuti del documento approvato dall’esecutivo nella seduta odierna.
«Abbiamo impiegato un po’ di tempo in più rispetto alle aspettative - ha aggiunto De Filippo - perché il tema dell’energia e degli effetti concreti per le famiglie e per le imprese è piuttosto complesso, non essendoci nel Paese, fra l’altro, esperienze simili da prendere a modello e a causa di una normativa nazionale che è in continua evoluzione».
«Il piano - ha aggiunto il presidente - si muove in sintonia con tutte le scelte programmatiche che il governo regionale ha adottato in materia di difesa dell’ambiente e di sostenibilità».
Tre i macro-obiettivi del documento: il risparmio energetico, la produzione da fonti rinnovabili, la realizzazione del distretto energetico nella Val D’Agri.
«Intendiamo colmare il deficit di produzione energetica della Basilicata, pari, secondo Terna, al 51 percento rispetto ai fabbisogni interni, attraverso l’uso di fonti rinnovabili, dall’eolico al solare fotovoltaico, alle biomasse all’idroelettrico».
De Filippo si è quindi soffermato sul nucleare e sul petrolio. «Con questo piano - ha detto il presidente della Regione - chiudiamo definitivamente la porta alla produzione di energia attraverso impianti nucleari». Mentre, sul petrolio «avvieremo un approfondimento per una nuova strategia e un nuovo modello di relazioni con le compagnie petrolifere sapendo che su questo tema la competenza è quasi tutta in mano allo Stato». In questo senso «il distretto energetico della Val D’Agri non riguarderà solo lo sfruttamento del petrolio, ma dovrà anche creare le condizioni per incentivare gli insediamenti di imprese che operano in questo settore».
Inoltre, il Piear, in relazione alle fonti rinnovabili impone una scelta di qualità. Ad esempio, per gli impianti eolici è prevista, fino al 2020, una produzione massima di energia di 981 Mwe e potranno essere istallati solo in zone non sensibili dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale.
«Insomma - ha continuato De Filippo - non solo puntiamo molto sulle fonti rinnovabili, ma puntiamo su fonti rinnovabili di qualità».
L’assessore regionale alle Attività produttive, Gennaro Straziuso, ha detto che «questo piano arriva da lontano ed è il risultato di un ampio approfondimento al quale hanno dato il loro contributo il Gse, l’Università, l’Enea e diversi altri centri di ricerca». Straziuso, in particolare, si è soffermato sull’articolazione del Piear: «Il primo capitolo descrive il quadro normativo europeo, nazionale e le disponibilità regionali; il secondo capitolo, invece, fa una proiezione dei consumi energetici fino al 2020 che dovrebbero aumentare del 18 percento; la terza parte del piano definisce gli obiettivi e gli attori coinvolti».
L’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, ha sottolineato come questo Piano «punti all’autosufficienza solo partendo dalle fonti rinnovabili». In particolare, «intendiamo arrivare fino al 2020 capovolgendo gli attuali parametri raggiungendo il 70 percento di produzione energetica da fonti rinnovabili e il 30 percento dalle fonti tradizionali». «Non è un caso - ha aggiunto Santochirico - che la difesa dell’ambiente sia una delle priorità di questo piano». Santochirico, inoltre, ha evidenziato come il Piear «semplifichi le procedure per i mini impianti e accompagni quelle dei grandi impianti di produzione con modelli trasparenti e ad alta tutela ambientale».

(Fonte Regione Basilicata)