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La Natura vista dalla scienza

23 aprile 2009 0 commenti

Confronto fra 13 scienziati

Confronto fra 13 scienziati

È in libreria da qualche settimana un saggio che potremmo definire come una sorta di «tavola rotonda» oppure un convegno di alto livello, che mette per iscritto un confronto tra alcuni dei più autorevoli scienziati italiani, ognuno di loro molto conosciuti nei rispettivi settori che rappresentano. L’idea di metterli assieme in un saggio di 253 pagine, dalla lettura scorrevole, è stata brillante, perché spesso in un libro le testimonianze restano impresse, per certi aspetti, ancor più dagli atti ufficiali di un convegno. Soprattutto se la lettura è resa scorrevole dall’impronta divulgativa del libro. Gli stessi scienziati interpellati sono anche validi divulgatori della loro materia, ma il merito è soprattutto del curatore del libro, e quindi «moderatore» dei vari interventi, Elio Cadelo, a farne un volume (edito da Marsilio), che non può mancare nella biblioteca degli appassionati di scienza, natura e ambiente. Cadelo, giornalista scientifico ed esperto in temi ambientali, è caporedattore e inviato del GR1 di RadioRai.
Il libro viene presentato in questo periodo in varie città italiane: una delle più recenti è stata Torino, dove il volume è stato illustrato all’interno della suggestiva «Sala dei Mappamondi» dell’Accademia delle Scienze, splendida struttura che ospita, nell’ala adiacente, il celebre Museo Egizio torinese.
Il titolo del libro è già di per sé stuzzicante: «Idea di natura: 13 scienziati a confronto».
Perché idea di natura? La natura, spiega Elio Cadelo, è una realtà che può essere definita attraverso leggi che ne descrivono l’essenza e i comportamenti, o un’idea calata nella storia che, nel corso dei secoli è cambiata, così come è mutato il pensiero dell’uomo dall’antichità ad oggi?
È la domanda alla quale hanno risposto fino ad oggi soprattutto ambientalisti e politici, giornalisti e filosofi, sociologi e uomini di fede, ma non la scienza.
E così i tredici scienziati hanno fornito lunghe ed esaurienti risposte: si tratta di [FOGLIA=2927]Claudio Bartocci, Edoardo Boncinelli, Enzo Boschi, Giovanni Bignami, Vittorio Canuto, Giulio Giorello , Antonio Moroni, Ignazio Musu, Antonio Navarra, Giorgio Parisi, Luciano Pellicani, Tullio Regge, Luigi Rossi[/FOGLIA]. Tutti assieme si confrontano sull’«Idea di Natura» sulla base delle conoscenze scientifiche del nostro tempo.
Superare l’idea di un conflitto tra scienza e ambiente inoltre, spiegano i curatori, serve per gettare le basi di una nuova ecologia che, piuttosto che sulle emozioni, trovi il suo fondamento nella cultura scientifica, passando così dall’ambientalismo radicale, all’ambientalismo della conoscenza.
«Nella storia del pensiero - spiega Elio Cadelo - le definizioni di natura sono state elaborate per lo più da filosofi; per questo motivo abbiamo chiesto ad un gruppo di scienziati di ridefinire l’idea di natura. Il giudizio sulle riflessioni scaturite lo lasciamo ai lettori».
Il volume, che è introdotto da una prefazione di Corrado Clini, Direttore Generale del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e vice Presidente dell’Agenzia europea dell’Ambiente, si divide in due parti: nella prima ciascuno dei tredici scienziati espone le proprie riflessioni in base alla propria disciplina d’appartenenza e degli studi condotti sul campo, mentre la seconda raccoglie il dibattito tenuto in un workshop svoltosi alla Venice International University a Venezia, focalizzato su alcuni punti nodali, tra i quali l’attualità del linguaggio matematico, la differenza fra naturale e artificiale, il diverso approccio di Riduzionismo ed Emergentismo. Il libro, spiegano i curatori, è uno strumento per fare chiarezza su un tema che divide movimenti e mondo politico.
I tredici scienziati cercano anche di definire l’idea di natura superando lo stereotipo che l’uomo e il progresso la contaminino, la violino e che mettano a rischio la stessa sopravvivenza del pianeta e, parallelamente, demolendo il concetto di una natura contrapposta all’uomo e alla sua cultura.
«La separazione tra natura e cultura - osserva Corrado Clini - è il prodotto artificiale di modelli filosofici e pensieri politici, che rifiutano di comprendere la complessità dei ruoli e delle relazioni tra le diverse componenti dell’ambiente naturale di cui l’uomo è parte e non controparte. Niente di male, se non fosse che le politiche ambientalistiche figlie di questo schema hanno introdotto negli ultimi decenni un approccio antiscientifico e scettico per lo sviluppo tecnologico delle politiche nazionali e globali».
Il punto di vista dei tredici scienziati a confronto in «Idea di Natura», è quello che proviene da fisici, astrofisici, botanici, geofisici, matematici, climatologi, ecologisti, che aprono una riflessione su definizioni e significati del concetto di natura. E così il filosofo cerca di fare giustizia della «rigida dicotomia tra naturale e artificiale, così cara ai fondamentalisti di vario colore»; l’economista invoca politiche economiche di incentivi e disincentivi per «per far sì che il progresso tecnologico e la struttura produttiva, assumano quelle caratteristiche di amicizia con l’ambiente che consentono alla crescita economica di essere sostenibile»; il fisico ricorda che «la natura non è immutabile»; il climatologo che deve «costruire la propria "natura" simulacro di quella reale per poterla studiare, si interroga sui modelli»; il genetista afferma invece che «il nostro mondo è artificiale».
Infine, toccando anche alcuni punti di stretta (e drammatica) attualità, per l’astrofisico «guardare e studiare la Terra come uno dei pianeti del sistema solare nel suo insieme, significa fare molti progressi nella sua comprensione; saremo in grado di predire con ragionevole accuratezza i grandi terremoti e gli tsunami, sfruttando piccoli cambiamenti del campo magnetico terrestre che si possono osservare solo dallo spazio».

(Antonio Lo Campo)