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L’Istituto di urbanistica aderisce alla Carta delle città e dei territori d’Italia per il clima

13 maggio 2009 0 commenti

Oggi a Roma

Oggi a Roma

L’Istituto nazionale di Urbanistica (Inu) ha aderito alla Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima. Nell’ambito di un incontro che si è tenuto oggi al Forum Pa a Roma, l’ente ha infatti comunicato di condividere i contenuti del documento realizzato da Agenda 21 in collaborazione con Anci e Upi, che è stato consegnato al Governo il 3 aprile a Roma.

«Questa adesione è molto importante - mette in risalto Emilio D’Alessio, Presidente di Agenda 21 Italia - Non è possibile infatti adottare buone pratiche a favore della tutela del clima senza coinvolgere chi nella realtà opera quotidianamente e concretamente nelle città e nei territori e ne studia tutti gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica ed ai problemi di gestione ambientale urbana. Questo in particolare vale a maggior ragione dove lo sviluppo insediativo si è realizzato in carenza o in assenza di una programmazione».

La Carta candida i Comuni, le Province e le Regioni d’Italia ad avere un ruolo attivo nel raggiungimento degli impegni sottoscritti dal Governo rispetto al Pacchetto 20+20+20 dell’Unione europea e nell’ambito dei negoziati che si terranno a Copenhagen a dicembre 2009, quando verranno ridiscussi i contenuti dell’accordo che sostituirà il Protocollo di Kyoto.

«Abbiamo scelto di dare la nostra adesione - sottolinea Stefano Pareglio, Presidente della Commissione Inu Piano, energia e ambiente - perché riteniamo che la Carta sia in linea con la nostra proposta di legge che mira a superare, nel governo del territorio, la frammentazione locale, ispirandosi ai principi della sostenibilità, della rigenerazione ecologica, dell’uso efficiente dell’energia».

L’Inu in particolare ritiene che il piano urbanistico, già riformato nel metodo, debba affrontare scelte di merito. Tra queste, senza dubbio vi sono le sfide energetiche e ambientali delle città contemporanee, per le quali la risposta prevalente avviene ancora sulla scala del singolo edificio. Sarebbe necessario invece proporre una ricostruzione delle città e del territorio metropolizzato, a partire da un nuovo sistema della mobilità e da una diffusa cultura del risparmio e dell’efficienza energetica dei manufatti e dei comparti edilizi. In questo modo, in una ottica di medio/lungo periodo ne guadagnerebbe la qualità ambientale urbana.

(Fonte Coordinamento Agenda 21 Italia e Inu)