I nodi da superare nel negoziato sui cambiamenti del clima
Verso Copenhagen. Pubblicata la prima bozza del testo negoziale
Verso Copenhagen. Pubblicata la prima bozza del testo negoziale
I cambiamenti del clima sono ormai riconosciuti a livello internazionale come il più grande rischio da affrontare nel XXI secolo, perché il futuro sviluppo dell’umanità possa essere sostenibile sia dal versante economico e sociale e sia dal versante ambientale e della ricettività dell’ambiente globale.
Per affrontare un rischio globale, come quello dei cambiamenti climatici generati dalle attività umane, è necessaria un’azione globale condivisa la cui individuazione, e definizione, è stata concordata e adottata in ambito internazionale nel 1992 come: «Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici» (la cui sigla è Unfccc).
Ai fini dell’attuazione degli obiettivi e delle strategie contenuti in questa Convenzione è stato adottato nel 1997 un Protocollo: Il Protocollo di Kyoto, relativo alla prima fase, che scade il 2012, di attuazione della Convenzione Unfccc, riguardante soltanto i Paesi industrializzati e ad economia in transizione, secondo le priorità e nel rispetto dei principi stabiliti dalla stessa Unfccc.
In vista della scadenza nel 2012 del Protocollo di Kyoto e per procedere all’attuazione della seconda fase della Unfccc, che coinvolgerà, questa volta, tutti i Paesi delle Nazioni Unite, sia quelli industrializzati sia quelli in via di sviluppo, è stato avviato nel 2005 il negoziato per la definizione e la messa a punto di una nuova versione del Protocollo di Kyoto (con i successivi impegni di riduzione dei paesi industrializzati), che nel 2012 dovrebbe subentrare all’attuale Protocollo di Kyoto ed essere valido fino al 2020.
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(Vincenzo Ferrara)