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Maggio 2009 il mese più secco negli ultimi 2 secoli

4 giugno 2009 0 commenti

Risultati dell’Isac-Cnr

Risultati dell’Isac-Cnr

Quello del 2009 è stato il maggio più secco degli ultimi due secoli in Italia. E il terzo per temperature. Un nuovo primato, registrato dalla banca dati del gruppo di Climatologia storica dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr), dopo il primato per piovosità del periodo immediatamente precedente,(dal novembre 2008 allo scorso aprile) che aveva registrato una piovosità del 54% superiore alla media dei mesi di riferimento.
Teresa Nanni, responsabile del gruppo di Climatologia storica dell’istituto bolognese dell’Isac-Cnr, spiega che «dopo sei mesi eccezionalmente piovosi, che hanno segnato un importante record, il mese appena trascorso si distingue per il motivo opposto. Maggio è stato il mese più secco degli ultimi due secoli e la piovosità è stata del 69% inferiore alla media dei mesi di maggio compresi tra il 1961 e il 1990, periodo che in climatologia viene convenzionalmente assunto come periodo di riferimento.
Per quanto riguarda le temperature ― prosegue la responsabile del gruppo di Climatologia storica ― le settimane estremamente calde che tutti ricordiamo, appena mitigate dagli ultimi giorni del mese, posizionano maggio 2009 sul terzo gradino del podio, con un’anomalia rispetto alla media di riferimento di +2,9°C. Il primo e secondo posto restano, a pari merito, al maggio del 1828 e del 2003.
La successione tra questo mese che spicca per scarsa piovosità e il periodo invernale precedente, che aveva registrato una piovosità da primato, ha riportato i valori della primavera 2009 perfettamente nella media per quanto riguarda le precipitazioni aggiudicandosi il 113° posto degli ultimi 200 anni con un +5%».
Per quanto riguarda le temperature invece, la dott.ssa Nanni afferma che «la stagione risulta notevolmente sopra la media: per ora è la quarta con un’anomalia di +1,8°C. Questo conferma che spesso si fa molto rumore per nulla e che le tendenze climatiche non cambiano, sono solo soggette a normali fluttuazioni».

(Fonte Cnr)