L’industria cartaria mette a rischio la sicurezza globale
Nuove violenze scatenate dall’industria indonesiana della carta
Nuove violenze scatenate dall’industria indonesiana della carta
La April (Asian pacific resources international limited), un colosso dell’industria cartaria,ha ottenuto altri 1.000 ettari di foresta per farne piantagioni di acacia e richiesto l’espulsione dei contadini dalla zona.
Siamo nel villaggio di Tangun, nella penisola di Kampar, un’area ricca di foreste torbiere, sul versante occidentale di Sumatra. Queste foreste crescono sopra uno spesso strato di torba, e la prima cosa che fanno le piantagioni è drenare le paludi e asciugare questa torba, che a contatto con l’aria inizia a rilasciare carbonio.
«La penisola è un immenso magazzino di carbonio, che sta per essere liberato in atmosfera per interessi di breve termine dell’industria cartaria» e l’Italia è il primo acquirente europeo di carta e cellulosa indonesiana.
Infatti nel 2007, le cartiere e i produttori italiani hanno importato 271mila tonnellate tra carta, cellulosa e sottoprodotti, per un valore di oltre 207 milioni di euro (dati Eurostat). Secondo la April, la propria cellulosa è impiegata da due terzi delle cartiere indonesiane.
L’associazione ambientalista Kabut ha dichiarato che «il 28 maggio scorso ci sono state aggressioni ai danni degli abitanti del villaggio di Tangun e il bilancio è stato di tre morti e 16 feriti. Gli abitanti rifiutavano di lasciare i loro villaggi e le foreste che li circondano, per fare spazio ai bulldozer della Pt Sumatera silpa lestari, una consociata dell’ April. La comunità della regione non era stata neppure informata del progetto, e ha rifiutato di abbandonare case e campi ai nuovi venuti. Di fronte alle proteste dei contadini del villaggio di Tangun, la reazione delle forze di sicurezza è stata violenta. Mentre molti dei contadini fuggivano, le forze di sicurezza ne catturavano alcuni.
Due di loro sono stati ritrovati annegati nella cisterna della Sumatera silpa lestari. Secondo l’azienda i due contadini sarebbero caduti per errore nella cisterna, ma secondo quanto riporta il Jakarta Globe, le due vittime erano abili nuotatori, e i loro corpi presentavano numerose ferite e segni di tortura.
La terza vittima è invece deceduta in ospedale, in seguito alle ferite riportate.
I contadini superstiti hanno quindi chiamato la polizia, che però è intervenuta solo per arrestare le vittime, denunciate dall’azienda come responsabili dei disordini».
La commissione indonesiana per i Diritti umani ha criticato l’operato della polizia.
Kabut richiede alle cartiere italiane e europee di interrompere gli acquisti di carta della April «la domanda del mercato internazionale sta portando alla completa distruzione delle foreste torbiere dell’Indonesia: la April ha già ottenuto una concessione per trasformare in piantagioni altri 45.000 ettari di foreste della penisola di Kampar ― denuncia Dede Kunaif, di Kabut ― Non sono messi in dubbio solo i diritti umani delle comunità locali, è in gioco la sicurezza globale».
(Fonte Salvare le foreste)