Sette priorità per i ministri dell’Ambiente
Il Consiglio Ambiente a Lussemburgo
Il Consiglio Ambiente a Lussemburgo
Tra gli argomenti che sono stati discussi dai ministri dell’Ambiente dell’Ue, riuniti in Lussemburgo ieri per il Consiglio Ambiente, vi sono anche: i cambiamenti climatici, la biodiversità, i bio-rifiuti, la protezione del suolo e l’integrazione dell’ambiente nella cooperazione per lo sviluppo.
Cambiamenti climatici
I ministri dell’Ambiente dell’Ue hanno tenuto uno scambio di opinioni sullo sviluppo della posizione dell’Ue su un nuovo accordo mondiale sui cambiamenti climatici post-2012, quando termina il primo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto, in base agli esiti della recente sessione degli organi sussidiari dell’Unfccc e del Protocollo che si è svolta a Bonn (1‐12 giugno). In tal modo hanno preparato il terreno per la presidenza Svedese (che subentrerà a quella Ceca in luglio) che dovrà condurre a Copenaghen le negoziazioni internazionali per l’Ue.
Inoltre, il Consiglio ha adottato Conclusioni su una Strategia esaustiva dell’Ue in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, in cui apprezzato il Libro Bianco sull’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, presentato dalla Commissione europea in aprile, «quale base per sviluppare un approccio più strategico all’adattamento». In particolare ha sostenuto, tra le altre cose:
l’istituzione di un Quadro d’azione europeo per aumentare la resilienza dell’Ue agli impatti dei cambiamenti climatici (Eu Framework for Adaptation);
l’istituzione di un Gruppo direttivo sugli impatti e l’adattamento ai cambiamenti climatici (Impacts and Adaptation Steering Group, Iasg), che dovrebbe dirigere la valutazione delle politiche esistenti e l’integrazione dell’adattamento in tali politiche;
l’istituzione di una piattaforma di scambio delle informazioni (Clearing House Mechanism) sugli impatti dei cambiamenti cimatici, le vulnerabilità e le migliori pratiche di adattamento.
Il Consiglio ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e trasversale all’adattamento nell’Ue, che permetta di amplificare le sinergie.
Biodiversità
Il Consiglio ha anche adottato Conclusioni su una valutazione intermedia dell’attuazione del Piano d’Azione sulla Biodiversità dell’Ue, in cui, tra le altre cose, esprime le proprie preoccupazioni per gli impatti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e sottolinea il ruolo degli ecosistemi nell’adattamento ai cambiamenti climatici e l’importanza di aumentarne la resilienza.
Un’altro aspetto su cui si soffermano le Conclusioni è l’invito a creare maggiori sinergie tra le misure di adattamento e quelle di mitigazione, e per contrastare il degrado del suolo e per promuovere la conservazione e l’uso sostenibile degli ecosistemi.
Il Consiglio ha anche stabilito di affrontare a livello Comunitario la questione delle specie invasive che minacciano le specie autoctone europee, attraverso una Strategia dell’Ue sulle specie aliene invasive (Eu Strategy on Invasive Alien Species, Ias), ricordando le preoccupanti stime (fornite dalla Commissione) dei danni all’ambiente, alle attività economiche e alla salute umana in almeno 12,7 miliardi di euro all’anno. La Commissione dovrà preparare tale strategia nel 2010.
Biorifiuti
Le Conclusioni sulle disposizioni in materia di rifiuti biodegradabili sono anch’esse legate ai cambiamenti climatici, in quanto quando essi sono immessi in discariche, emettono metano, un potente gas serra. Il Consiglio afferma espressamente infatti, che «il miglioramento della gestione dei bio‐rifiuti contribuirà, da una parte, alla gestione sostenibile delle risorse e alla protezione del suolo, e dall’altra, alla lotta ai cambiamenti climatici».
Evidenziando che la definizione di bio‐rifiuti nella Direttiva 2008/98/EC non comprende tutti i rifiuti biodegradabili che possono essere trattati con il compostaggio o in stazioni di biogas, il Consiglio raccomanda di prendere in considerazione ulteriori rifiuti biodegradabili che possono essere trattati in impianti di compostaggio o di digestione anaerobica nell’ambito delle future possibili proposte legislative dell’Ue. In tal proposito, il Consiglio ha invitato la Commissione a continuare la propria valutazione degli impatti e a preparare, se opportuno, una proposta legislativa dell’Ue sui rifiuti biodegradabili nel 2010.
Protezione del suolo
La Presidenza dell’Ue ha aggiornato i Ministri sulla proposta di Direttiva che intende stabilire un Quadro per la protezione del suolo, per assicurare che i suoli europei rimangano in salute e capaci di supportare gli ecosistemi e le attività umane, anche in considerazione della crescita della popolazione mondiale, dei cambiamenti climatici e della produzione alimentare. Mentre il Parlamento ha già fornito il proprio parere in prima lettura nel novembre 2007, il Consiglio non ha ancora raggiunto un consenso politico su questo dossier. Poiché attualmente il suolo non è soggetto a nessuna specifica politica di protezione a livello Comunitario, la Direttiva colmerebbe tale lacuna stabilendo una Strategia comune di protezione del suolo.
Integrazione dell’ambiente nella cooperazione per lo sviluppo
Nelle Conclusioni adottate sull’integrazione dell’ambiente nella cooperazione per lo sviluppo, il Consiglio, tra le altre cose, afferma l’importanza della gestione sostenibile delle risorse, dell’adattamento ai cambiamenti climatici, della promozione del risparmio energetico e delle energie rinnovabili per garantire uno sviluppo sostenibile e il raggiungimenti dei Mdg.
Riconoscendo le difficoltà incontrate dalla Commissione europea e dagli Stati Membri nell’affrontare le questioni ambientali nell’ambito della loro assistenza allo sviluppo, e quindi la necessità di un approccio più coordinato, il Consiglio raccomanda specifiche azioni in sei aree di lavoro per migliorare l’integrazione dell’ambiente. Le sei aree sono: «espansione delle conoscenze di base ambientali; miglioramento degli strumenti di integrazione ambientale e per la capacity building; mainstreaming dell’ambiente; integrazione dell’ambiente nel bilancio per lo sviluppo; miglioramento del monitoraggio, della valutazione e della rendicontazione; coordinazione e suddivisione del lavoro».
Il Consiglio individua anche quattro rami e tre ulteriori campi in cui si dovrebbe considerare l’attuazione con azione prioritaria. Queste azioni prioritarie riguardano anche aspetti pertinenti i cambiamenti climatici.
Inoltre, il Consiglio chiede alla Commissione di «istituire un appropriato Quadro, costituito dalla Commissione stessa e dagli Stai Membri, per preparare e monitorare l’attuazione dell’approccio dell’Ue all’integrazione ambientale, e di sviluppare nel 2009 un programma di lavoro con obiettivi e responsabilità».
Infine, il Consiglio ha chiesto alla Commissione di preparare «un’ambiziosa Strategia di integrazione ambientale per l’Ue da presentare al Consiglio verso la fine del 2011.
Pacchetto legislativo sul mercato interno dell’energia
Il Consiglio ha anche adottato senza discussione il pacchetto legislativo (il terzo) di misure sul mercato interno dell’energia, che intende rafforzare il mercato interno dell’energia, e nello stesso tempo, tra le altre cose, promuovere la sostenibilità attraverso l’efficienza energetica. Ora gli Stati Membri hanno 18 mesi per trasporre le nuove norme in leggi nazionali.
Direttiva sulla sicurezza degli impianti nucleari
Il Consiglio ha anche adottato senza discussione una Direttiva che stabilisce un Quadro per la sicurezza degli impianti nucleari (Nuclear Safety Directive). La Direttiva entrerà in vigore il 20° giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue e gli Stati Membri avranno due anni dalla sua entrata in vigore per conformarsi ai provvedimenti.
(Fonte Focal Point Ipcc per l’Italia)